Politica

Un'intesa dell'ultimo minuto per l'imposta di circolazione?

In Commissione gestione e finanze si è discusso della possibilità di trovare una convergenza tra i partiti sulle disparità di trattamento e sul gettito della nuova imposta - Una convergenza che potrebbe diventare realtà già domani
©Gabriele Putzu

A poco più di quindici giorni dall’entrata in vigore dell’imposta di circolazione votata dal popolo, la politica fa una nuova mossa per cercare di correggere il tiro all’ultimo minuto. Dopo il ritiro dei tre decreti legislativi urgenti presentati dal Governo, in Gestione è infatti arrivata un’insperata bozza di accordo che sembrerebbe ottenere il favore di tutti i partiti. «Un compromesso», come ci spiega il presidente del Centro/PPD, nonché presidente della Gestione, Fiorenzo Dadò. Un compromesso che potrebbe prendere corpo in un’iniziativa parlamentare urgente, da votare in Gran Consiglio al più tardi Giovedì. E che, perlomeno nelle intenzioni, dovrebbe permettere di risolvere in un colpo solo sia il problema del gettito sia quello della disparità di trattamento.

Una via di mezzo

Ma di cosa si tratta? La soluzione indicata e poi ritirata dal Dipartimento delle istituzioni prevedeva di risolvere la questione della disparità di trattamento dei differenti cicli di omologazione, ma allo stesso tempo portava il gettito totale per le casse dello Stato a 84 milioni di franchi. Un incasso superiore di 7 milioni rispetto a quanto proposto, invece, dagli iniziativisti. Di qui, appunto, la necessità da parte della politica di riformulare per l’ennesima volta il calcolo dell’imposta di circolazione. In pratica, riassumendo, il compromesso si situa a metà strada tra i 77 milioni richiesti dagli iniziativisti e gli 84 milioni proposti dal Governo: a 81,5 milioni di franchi. Per raggiungere questa cifra, verrebbe aumentato l’esponente della formula spalmando l’aumento a tutte le vetture, tranne quelle toccate dalla moratoria per il 2023. Una volta scaduta la moratoria, poi, dal 2024 il gettito salirebbe a 88 milioni. Anche se va ricordato che il Parlamento dovrà tornare a votare l’anno prossimo sul mantenimento o meno della moratoria. 

L'ottimismo di Dadò

Prima di presentare l’iniziativa urgente al voto del Gran Consiglio (per essere approvata deve ottenere almeno 46 sì), è prevista una nuova riunione della Commissione della gestione per capire se effettivamente c’è una solida maggioranza fra i partiti di Governo. Una riunione che potrebbe tenersi già domani. «Tutti hanno riconosciuto che c’è un problema di disparità di trattamento», ci ha spiegato Dadò. «E quindi la necessità di porvi rimedio è sentita da tutti i partiti. Adesso è stata posta sul tavolo una soluzione di compromesso». Il presidente del Centro/PPD si dice possibilista sulla convergenza tra i partiti. «Sono ottimista, sì. Perché in Commissione ho trovato la volontà di risolvere questo problema». 

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