Verso il matrimonio dopo la delusione

Il destino del progetto di aggregazione fra Bodio e Giornico è nelle mani della popolazione. Dopo il preavviso favorevole dei rispettivi Legislativi - il primo lunedì scorso a larga maggioranza (11 sì, 2 no e un astenuto), il secondo l’altroieri in modo ancora più chiaro (18 sì e un contrario) - l’attenzione dei Municipi e del Governo è ora riposta sulla votazione consultiva in programma con ogni probabilità il 26 novembre, preceduta dalla serata informativa. Alle urne si deciderà se in Bassa Leventina - dopo il naufragio del matrimonio a quattro denominato «Sassi Grossi», che comprendeva oltre ai due paesi citati anche Pollegio e Personico - vedrà la luce o meno un nuovo Comune. Qualora i cittadini dicessero sì alla fusione, allora la corrente legislatura verrebbe prolungata di un anno, di modo che le prime storiche elezioni delle istituzioni andrebbero in scena nell’aprile 2025.
Preoccupa la demografia
Ma questa è musica del futuro. Ecco perché, oggi, vi presentiamo nel dettaglio lo studio aggregativo di una trentina di pagine, così che ognuno si possa fare un’idea della posta in gioco. Un’unione, quella fra Bodio e Giornico, che beneficerebbe di una dote di 3 milioni di franchi da parte del Consiglio di Stato. Il nascituro Comune di 1.700 abitanti con moltiplicatore al 95% prenderebbe il nome di Giornico nel rispetto della storia (in quanto Bodio faceva parte della Vicinanza del primo villaggio) e della bellezza riconosciuta al paese, non solo dal punto di vista culturale. La sede principale sarà per contro a Bodio, alla Casa comunale. L’obiettivo dell’aggregazione, si legge nel rapporto, è quello di rafforzare le istituzioni comunali, offrire migliori servizi alla popolazione e migliori condizioni quadro alle aziende nonché «garantire agli abitanti una buona qualità di vita in un contesto economico e ambientale favorevole».
Secondariamente si mira ad assicurare all’Esecutivo una forza contrattuale maggiore rispetto non solo agli enti locali definiti «forti», ma altresì al Cantone. La compagine municipale sarà composta da cinque membri (si riunirà a Bodio), mentre il Legislativo da 25 (sedute a Giornico). Non sono previste le Commissioni di quartiere, considerando il fatto che il nuovo Comune sarà in ogni modo ancora «piccolo». Verrà assicurato il posto a tutti gli attuali dipendenti e sarà creato un istituto scolastico unico «senza tuttavia centralizzare l’insegnamento». Preoccupa, in questo senso, la diminuzione del numero di allievi e, conseguentemente, delle sezioni: «Il problema è legato all’evoluzione demografica di tutto il distretto».

Dal Cantone arrivano 3 milioni
Concentriamoci, nelle prossime righe, sui progetti che dovrebbero assicurare lo sviluppo socioeconomico della futura entità. In primo luogo il Campus formativo di Bodio (polo interaziendale attivo nell’industria metalmeccanica ed elettrica), ritenuto «una grande opportunità per la Bassa Leventina». Per coglierla appieno bisognerà sfruttare ogni sinergia possibile, idem con la SUPSI, l’Azienda elettrica ticinese e la Sopracenerina. Un altro settore strategico è quello idrico ed energetico, ad esempio attraverso la valorizzazione dell’acqua che sgorga a 26-28 gradi dal tunnel di base AlpTransit. C’è in seguito il Polo di sviluppo economico da creare nell’area industriale (il comparto dell’ex Monteforno, perlopiù, il cui riordino viario e pianificatorio è stato affidato a degli esperti), in collaborazione con Personico. Andranno esaminati accuratamente vantaggi (l’accesso ai contributi ed al sostegno cantonale) e svantaggi dell’operazione.
Fra questi ultimi si citano i vincoli imposti dal Cantone relativi alla definizione di un indirizzo che «impedirebbe ad aziende che non appartengono al settore economico prescelto di insediarsi o, addirittura, che obbligherebbe delle attività esistenti a dover emigrare». Non si vorrebbe, per capirci, che l’iniziativa si trasformasse in uno «specchietto per le allodole». Vi è, in conclusione, l’idea di fare di Giornico un museo a cielo aperto, partendo dalla vecchia centrale della Biaschina di Bodio. Il Governo garantirà un contributo di 3 milioni, di cui 1,2 per gli investimenti di sviluppo e un milione per il consolidamento del bilancio iniziale del nascituro Comune.