Via La Santa e via Pazzalino presto sotto i ferri
L’idea del Cantone è quella di posare della miscela fonoassorbente dalla Stazione FFS alla rotonda di San Siro. Da diversi mesi ciò sta accadendo su via Zurigo e ora il cantiere è prossimo a spostarsi: sotto i ferri finiranno via La Santa e via Pazzalino. Da programma a partire da febbraio 2025. I lavori dureranno poi almeno un anno.
La prima riunione
Si tratterà di un importante cantiere che in una certa misura impatterà la viabilità su uno degli assi cittadini principali. Quanto, non è al momento noto. E questo anche perché, ed è un aspetto a prima vista paradossale, la Città stessa al momento non ne sa abbastanza. D’altronde la strada è di proprietà del Cantone e delle opere di sottostruttura si occuperanno le AIL (verranno estese le reti di gas, acqua potabile ed elettricità, nonché la rete Swisscom). La Città, che non sarà chiamata alla cassa, seguirà però come da prassi il cantiere come se fosse proprio: «Questo per avere la certezza che siano previsti e adottati tutti gli accorgimenti e le sinergie possibili per accelerare i termini esecutivi», spiega Maurizio Solcà, del servizio Genio civile di Lugano. In questo senso una prima riunione fra le parti si è tenuta un paio di settimane fa: «Uno dei quesiti posti è di poter disporre della visione d’insieme dell’intero intervento di tutte le parti coinvolte, cosa che alla riunione si poteva solo intuire. Disporremo di un grado di dettaglio maggiore entro Natale. In linea di principio ci è stata data garanzia, come da nostra richiesta, di disporre sempre di due corsie di transito, una per ogni direzione di marcia».
A grandi linee
Per conoscere il dettaglio dei lavori, e le tappe di cantiere, bisognerà dunque attendere un po’. Ma qualcosa Solcà può anticipare: «In linea di massima il cantiere infrastrutturale di AIL si estenderà dalla chiesa della Madonnetta fino alla rotonda San Siro. Non sarà esteso e continuo su tutto il sedime stradale, quindi alcuni tratti saranno esenti da interventi infrastrutturali. Il Cantone poi eseguirà degli interventi di manutenzione sul ponte della Madonnetta (sul fiume Cassarate) e di seguito le opere di pavimentazione da piazza Molino Nuovo alla rotonda San Siro».
In attesa di via Bossi
Come detto, il cantiere dovrebbe partire fra pochi mesi. Ma prima dovrà riaprire via Bossi. Spiega infatti Solcà: «L’intervento in corso lungo via Bossi è un anticipo necessario a livello infrastrutturale per permettere le deviazioni di ordine viario previste» per il maxi cantiere che si va apparecchiando.
E poi
Detto che la fine del cantiere in via Bossi sancirà sulla carta l’inizio di quello in via La Santa e via Pazzalino, vale la pena sottolineare che la pianificazione cantieristica cittadina è un complicato gioco d’incastri che richiede al contempo una certa flessibilità. Un esempio è il doppio cantiere che porterà a importanti limitazioni d’uso corso Pestalozzi, di cui abbiamo scritto ormai quasi due anni fa. Già allora le autorità erano al lavoro da tempo per ottimizzare al massimo i lavori e contenere per quanto possibile i disagi, tanto che avevamo potuto visionare documentazione piuttosto dettagliata di come essi si sarebbero svolti. Il primo grande cantiere doveva iniziare a fine 2023. Così ovviamente non è stato. Complici i ritardi del tram-treno, e il tempo extra necessario al CDALED per il progetto di potenziamento del canale Genzana che scorre sotto la strada (un messaggio consortile non c’è ancora) «si sono potute sfruttare al meglio alcune finestre temporali che nel frattempo si sono create». In altre parole, il concetto non è cambiato ma c’è ancora tempo per preparare il cantiere, che dipenderà dallo sviluppo di quello che abbiamo raccontato nell’articolo principale. Allo stato attuale, spiega Solcà, «nel corso del 2026, una volta che il cantiere di via Madonnetta e via la Santa sarà consolidato, si potrà avviare anche il cantiere lungo corso Pestalozzi. Nella prima fase sarà interessata la sola AIL, quindi sarà più gestibile dal profilo tecnico e viario. Dal 2027 si passerà ad una fase più invasiva, ma dovrebbero prima concludersi le opere su via Madonnetta».