Via Odescalchi, ecco cosa sappiamo
Dalle immagini riprese da una vicina con il telefonino, si vede un uomo che cammina a torso nudo, i pantaloni corti bianchi e neri, è scalzo. Sembra agitato, urla. Attraversa il parcheggio di fronte a un supermercato a Chiasso. «Erano le 8.30, ho avuto paura e ho sbarrato porta e finestre», racconta una donna che vive lì accanto, nella zona di via Odescalchi dove, dopo essere bloccato dalla polizia, un uomo, un ex artigiano di origini cilene di 44 anni, è morto. Forse per un attacco cardiaco. «Verso le 9 - racconta un’altra vicina - ero in lavanderia quanto ho sentito gridare. In realtà non ho pensato a nulla di grave. Poi mi sono affacciata e ho notato quest’uomo che correva e ha superato il cancello. Mi sono chiusa dentro perché aveva un lungo coltello. Inizialmente non mi sembrava il mio vicino. Poi ho capito. Lo avevo visto due o tre volte».
L’uomo, che circa un anno fa aveva aperto un'azienda di comunicazioni per l’assistenza alla rete fissa, prima di venire fermato ha fatto avanti e indietro dall’ingresso del palazzo dove abita, salendo e scendendo le scale. «Non si capiva cosa gridasse, sembrava confuso», riferisce un altro vicino.
La versione della polizia
Ma cosa è accaduto, esattamente? La polizia ha spiegato che sabato alla Centrale comune d’allarme (CECAL) della cantonale «sono arrivate alcune segnalazioni di un uomo che si aggirava e correva in apparente stato confusionale, urlando e impugnando un coltello, nell’area tra via Odescalchi e via Maestri Comacini a Chiasso». L’ex artigiano, che secondo la polizia ha passaporto italiano, è «riuscito a introdursi all’interno di un esercizio commerciale in via Maestri Comacini sempre sventolando l’arma e provocando dei danneggiamenti». Le dipendenti del negozio hanno raccontato che l’uomo urlava e ha svuotavo con rabbia gli scaffali.
Altri dettagli della vicenda sono contenuti sempre nella nota della Polizia: «È stato quindi individuato da una pattuglia della polizia Comunale di Chiasso. Stando a una prima ricostruzione e per motivi che spetterà all’inchiesta stabilire, il 44.enne, nonostante le intimazioni e dopo essersi in un primo momento accasciato, ha opposto resistenza venendo infine disarmato e ammanettato. Si è quindi sentito male perdendo conoscenza e necessitando l’intervento del 144». Sul posto agenti della Polizia cantonale e i soccorritori del Servizio Autoambulanza Mendrisiotto (SAM) che, «dopo aver prestato le cure all’uomo, hanno provveduto al suo trasporto in ambulanza all’ospedale. Nonostante i tentativi di rianimazione, l’uomo è deceduto». Sono stati avviati i necessari accertamenti per comprendere le cause e l’esatta dinamica dei fatti. Contestualmente alla raccolta delle testimonianze e ai rilievi tecnico scientifici, è stata disposta l’autopsia e sono stati acquisiti i filmati della videosorveglianza.
I timori degli abitanti
«In questa zona sono stati fatti molti passi avanti, diversi palazzi sono stati ristrutturati, gli appartamenti sono belli, ci sono i pannelli solari, sono già ammobiliati, paghi meno di mille franchi spese comprese. Ma purtroppo restano i disagi. Quello che non è cambiato è l’ambiente», racconta una abitante del palazzo. Che aggiunge: «Una settimana fa c’è stato un arresto. Settimana scorsa hanno rubato un portafoglio a una signora in casa». Pochi giovani vengono a vivere da queste parti. «Io abito qui da poco – racconta un uomo con l’accento straniero – ma non ho mai notato nulla. A parte che tempo fa qui sotto nel cortile interno del palazzo c’era gente che dormiva dopo avere fatto serata al night club».