Torna in aula il crollo nella galleria del San Salvatore

«Ci ritroveremo tutti in Appello», aveva detto l’avvocato Luca Marcellini. E, infatti, eccoci qui, quattro anni dopo la sentenza di primo grado. Il caso è quello relativo al crollo di parte della calotta nella galleria del San Salvatore l’8 giugno del 2017, per cui la Corte delle assise correzionali aveva pronunciato tre condanne a pene pecuniarie per violazione delle regole dell’arte edilizia per negligenza e un proscioglimento nel 2019. Il processo di primo grado era stato fatto relativamente in fretta, in quanto incombeva lo spettro della prescrizione (i fatti imputati risalgono al cantiere di risanamento della galleria fra il 2011 e il 2012). Il sottinteso era appunto che ci si sarebbe ritrovati in Appello (presidente della Corte è il giudice Angelo Olgiati), forti di nuove perizie che si auspica possano fare chiarezza sulla fattispecie. Infatti l’unica cosa che la Corte di primo grado aveva ritenuto di poter confermare oltre ogni ragionevole dubbio è stato che sul tratto di galleria crollato non fossero stati eseguiti dei fori di drenaggio che avrebbero dovuto permettere all’acqua, che all’interno del monte San Salvatore scorre abbondante (è un fatto noto) di avere uno sfogo. Non era per contro stato possibile stabilire ogni oltre ragionevole dubbio che vi fosse stato un nesso causa-effetto fra la mancanza dei fori (fatto la cui rilevanza è peraltro contestata dalle difese) e il crollo, avvenuto cinque anni dopo la fine dei lavori. Pertanto in primo grado tutti gli imputati erano stati prosciolti dall’accusa di franamento per negligenza e di perturbamento della circolazione pubblica per negligenza.
Ora: uno dei quattro imputati non è più parte in causa nel procedimento (un impresario costruttore). I due imputati condannati (un ingegnere oggi 58.enne, allora responsabile della direzione lavori e un 40.enne suo assistente) chiedono di essere assolti; la procuratrice pubblica Chiara Borelli, titolare dell’inchiesta, chiede invece che vengano condannati anche per franamento e perturbamento della circolazione; e USTRA, committente dei lavori e costituitasi accusatrice privata, chiede la condanna di tutti, compresa quindi la persona prosciolta in primo grado, un 72.enne ingegnere civile a cui era stata delegata la demolizione di una soletta intermedia. Per cercare di fare chiarezza al processo d’Appello verranno discusse due nuove perizie: e le difficoltà a stilarle (o, meglio, di trovare professionisti non coinvolti nella vicenda che potessero stilarle) è il motivo per cui sono passati diversi anni prima di tornare in aula.
Il processo è iniziato con l’interrogatorio degli imputati e dovrebbe protrarsi fino a domani. La sentenza è invece attesa più in là. Ricordiamo che il crollo non ha fortunatamente causato incidenti e feriti.
Abbiamo chiesto a USTRA di riassumere come stia la galleria del San Salvatore oggi e quanto sia stato fatto. Ecco cosa ci è stato risposto: «A seguito dell’evento dell’8 giugno 2017 si è provveduto in una prima fase con misure immediate per la riduzione delle pressioni a tergo della struttura di rivestimento ed al ripristino delle parti crollate o ritenute potenzialmente pericolose. Successivamente sono state prese misure di sorveglianza e di manutenzione accresciute sino alla definizione di un intervento risolutivo delle criticità evidenziate dal crollo. Dal 2020 è in corso un intervento di ripristino statico e di manutenzione generale dell’intera galleria. Nel primo anno sono stati stabilizzati i tratti maggiormente fessurati del rivestimento e di drenaggio sistematico della galleria. Dal 2021 è in corso la realizzazione di un controanello interno in calcestruzzo armato prefabbricato nei tratti ritenuti potenzialmente critici, corrispondenti a circa il 50% dell’estensione della galleria e la posa di un sistema di protezione della calotta sopra la carreggiata nelle parti restanti. Ad oggi la canna Sud - Nord è stata completamente risanata mentre siamo giunti a circa 2/3 degli interventi nella canna Nord - Sud. Si prevede di completare tutti i lavori entro la prossima primavera».