Un altro record per il fotovoltaico
Anno dopo anno, il settore del fotovoltaico in Ticino continua imperterrito a infrangere nuovi record. E il 2023 non fa eccezione. Anzi.
L’ultimo dato disponibile (pubblicato negli scorsi giorni in un messaggio governativo) risale al 31.12.2023 e parla di 12.479 impianti fotovoltaici installati, per una potenza complessiva di 229 MegaWatt e una produzione annua stimata in 252 GigaWatt/ora. Numeri che ai non addetti ai lavori forse dicono poco, ma che corrispondono, appunto, a un nuovo record e a una crescita pressoché esponenziale. Basti pensare che nel giro di dodici mesi sono stati installati ben 3.583 impianti (mai così tanti prima d’ora in un solo anno: nel 2022, ad esempio, ne erano stati installati “solamente” 1.746) e che adesso, all’incirca, la produzione annua del fotovoltaico sfiora l’8% del consumo totale di elettricità (era al 5,2% l’anno precedente).
Obiettivi da aggiornare
Dati, quelli degli ultimi anni, tanto positivi da «costringere» il Consiglio di Stato a rivedere, al rialzo, i propri obiettivi. È lo stesso Governo a metterlo nero su bianco nel nuovo Piano energetico e climatico cantonale (il PECC recentemente inoltrato al Gran Consiglio per approvazione) il fatto che «questi dati, messi a confronto con gli obiettivi del PEC-2013 (il “vecchio” Piano energetico cantonale, ndr), rappresentano un ampio superamento di ciò che si perseguiva per il 2020». Già, basti pensare che nel 2013 si puntava a raggiungere 26 MegaWatt di potenza installata nel 2020 e 99 MW entro il 2035. Obiettivi, questi, entrambi già superati. Ma non solo. Come scrive il Governo nel corso del 2023 «si è superato anche l’obiettivo fissato a suo tempo (nel 2013, ndr) per il 2050», ossia 189 MegaWatt». Oggi, infatti, grazie ai circa 12.500 impianti installati la potenza disponibile nel nostro cantone è di 229 MegaWatt. Motivo per cui, appunto, nel nuovo PECC l’asticella è stata nuovamente posta più in alto. Più precisamente a 1.500 GW/h (oggi siamo a 252) entro il 2050, ossia circa sei volte la produzione attuale. Insomma, di strada da fare ce n’è ancora parecchia. Motivo per cui (come spieghiamo nell’articolo qui sotto), il Governo nel nuovo PECC ha proposto pure regole più stringenti.
Rallentamento in vista?
Gli ultimi dati, va da sé, sono stati accolti con piacere anche dall’associazione Swissolar Svizzera italiana che, in un comunicato diramato negli scorsi giorni, ha anch’essa sottolineato che il 2023 per il Ticino «è stato un nuovo anno record, con una crescita più che doppia rispetto all’anno precedente». Tuttavia, la stessa associazione, guardando all’anno in corso, non nasconde una certa preoccupazione. Da inizio 2024 - si legge nel comunicato - sembra tuttavia delinearsi un certo rallentamento, dovuto in parte anche alla riduzione delle tariffe di ripresa e forse anche all’erronea percezione che ci siano stati cambiamenti a livello di incentivazione». Effettivamente, la tariffa di rimunerazione dell’energia immessa in rete applicata dall’Azienda elettrica ticinese (AET) - che si basa sui prezzi di mercato dell’energia - dopo due anni eccezionali ha conosciuto una decisa flessione: se nel 2021 era a circa 11 centesimi al kWh e nel 2022 ha raggiunto addirittura i 22 centesimi, nel 2023 è tornata a 8,5 cts e nel 2024, oggi, si trova a quota 6,5 cts (ossia più o meno alla stessa quota del 2019 e del 2020). Ad ogni modo, Swissolar tiene a ribadire che «per il fotovoltaico non è cambiato nulla a livello di incentivi federali, cantonali e spesso anche comunali». Per l’associazione, «l’insieme di questi aiuti e il fatto che l’elettricità autoprodotta è decisamente meno cara di quella distribuita dalle aziende elettriche, rimangono il motivo principale che giustifica l’ottimismo anche per il futuro».
Possibile ottenere contributi
Dall’Ufficio dell’energia, Luca Gut, in realtà, ha un’altra percezione, e spiega: «I dati relativi alle richieste di incentivi cantonali FER (dove FER sta per “fondo energie rinnovabili”, ndr) ricevute nei primi sei mesi del 2024 indicano un incremento di oltre il 30% rispetto allo stesso periodo del 2023. Va però precisato che le richieste d’incentivo differiscono dalle tendenze di mercato con una dilazione di alcuni mesi, e quindi un eventuale rallentamento potrebbe manifestarsi nella seconda metà dell’anno». In merito alle tariffe e agli incentivi, Gut fa notare come, dal 2023, il prezzo di mercato dell’energia elettrica si stia effettivamente riassestando a livelli più bassi rispetto al 2022 - un’eccezione -, livelli «paragonabili con le tendenze di lungo periodo». In merito agli incentivi «confermiamo che per il fotovoltaico non vi sono state modifiche sostanziali sia a livello federale che cantonale, oltre che in diversi comuni ticinesi. Grazie agli aiuti disponibili, la realizzazione di un impianto fotovoltaico - che ha una durata di vita di circa 30 anni - risulta tuttora conveniente». Sempre a proposito degli incentivi cantonali derivanti dal fondo per le energie rinnovabili - fondo, ricordiamo, attivo dal 2014 -, Luca Gut sottolinea che «è tuttora possibile ottenere un contributo unico pari alla metà di quanto erogato a livello federale per i primi 30 kW di potenza installata, mentre per la potenza oltre i 30kW l’importo erogato è pari a un terzo di quello federale».