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Un caso (importato) di Dengue, e Busto Arsizio disinfesta le strade

Il Comune si è attivato nella zona di residenza del paziente, che era stato in Brasile, per avviare gli interventi mirati a proteggere la salute pubblica – Il sindaco: «Non ci sono problemi, non creiamo panico, situazione sotto controllo»
© Comune Busto Arsizio
Red. Online
24.03.2024 17:21

Le immagini del Comune di Busto Arsizio che disinfesta le strade nella notte stanno facendo il giro dell'Italia. E riaffiorano, in alcuni, brutti ricordi legati alla pandemia da COVID-19. Ma il Comune – che ha svolto la disinfestazione a titolo di prevenzione a seguito di un caso sospetto di Dengue – rassicura la popolazione: «State tranquilli, stiamo monitorando la situazione, che al momento è sotto controllo».

Che cosa è successo

Venerdì 22 marzo, il Comune di Busto Arsizio ha ricevuto da parte dell'ATS Insubria (l'Agenzia di tutela della salute) una segnalazione riguardante un caso di sospetta positività da Dengue per un residente in Via Ippolito Nievo. In funzione di ciò, il Comune si è attivato per avviare gli interventi mirati a proteggere la salute pubblica e prevenire la diffusione di malattie trasmesse da insetti vettori, come la zanzara del genere Aedes, responsabile di malattie come Zika, Chikungunya e Dengue.

In particolare, ha previsto trattamenti di disinfestazione adulticida e larvicida per tre giorni consecutivi, tra le 22 e l'01.00 di notte, in un'area precauzionale di intervento, nei pressi dell'abitazione del residente. La popolazione del quartiere è stata invitata, durante il trattamento, a tenere le finestre chiuse e a non lasciare all’aperto animali domestici, cibi e panni stesi. «Inoltre frutta e verdura dell’orto o del giardino, se non raccolti prima dell’inizio del trattamento, non potranno essere raccolti e mangiati per i successivi 30 giorni».

L'ordinanza prescrive, inoltre, a tutti i residenti, amministratori condominiali, operatori commerciali, gestori di attività produttive presenti nell'area di: usare repellenti e indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto; usare delle zanzariere alle finestre; svuotare di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante; cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali; tenere le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate. In pratica, i consigli che vengono diramati durante l'estate contro la zanzara tigre.

Le rassicurazioni

Il sindaco di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli, è intervenuto questa mattina a TgCom24 per rassicurare la popolazione: «State tranquilli, stiamo monitorando la situazione che al momento è sotto controllo». Ha spiegato che il paziente che ha contratto la Dengue è stato in Brasile ed è probabile che sia stato punto da una zanzara durante il viaggio nel Paese. «A quanto mi risulta è già stato dimesso».

La popolazione è invitata a rispettare le precauzioni normali in questi casi, coprirsi, evitare zone dove ci sono acquitrini, ha aggiunto il sindaco. Che domani sentirà l'ATS Insubria per capire se sia necessario allargare il monitoraggio a tutto il comune. «Non serve creare panico, è una cosa abbastanza naturale che in un mondo globalizzato possano accadere cose del genere. Il mio consiglio è quello di stare calmi, non ci sono problemi in questo momento. Dovremmo intervenire sugli aerei che arrivano, questo credo che debba essere fatto per prevenire problematiche maggiori che, ripeto, al momento non ci sono».

La situazione attuale

Proprio lo scorso venerdì, il ha superato la soglia dei 2 milioni di casi di dengue nel 2024, un record storico, secondo un rapporto pubblicato dal Ministero della Salute. Il coefficiente di incidenza è di 990,3 casi per 100.000 abitanti. I decessi confermati sono 682 e altri 1.042 sono in fase di indagine. Secondo le autorità, il Brasile non ha registrato un numero così elevato di casi in un solo anno da più di un ventennio. In Argentina viene segnalato un aumento dell'86% (102 mila casi) nelle prime dieci settimane del 2024 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

L'aumento a livello mondiale dei casi di febbre dengue si riflette sul numero di casi registrati in Svizzera di persone infette al ritorno da viaggi all’estero. Ma finora, nel nostro Paese, non sono stati registrati casi di trasmissione. Non vi sono stati, cioè, casi autoctoni, come confermatoci un mese fa dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). La Dengue viene comunque monitorata «di routine», in quanto parte delle malattie infettive soggette a dichiarazione obbligatoria. Le zanzare del genere Aedes, introdotte in Europa, si stanno diffondendo anche in Svizzera. La zanzara tigre asiatica si è già insediata in diverse regioni del Paese. Anche la zanzara del bush asiatico, Aedes japonicus, si è insediata a livello regionale. In condizioni di laboratorio, anche questa specie può trasmettere la febbre Dengue. Perciò, in Svizzera sussiste in linea di principio un rischio di trasmissione della malattia, ma è di minima entità e si presenta solo in condizioni particolari. Infatti, le zanzare dovrebbero contrarre il virus pungendo una persona infetta al ritorno da un viaggio all'estero e trasmetterlo a un’altra persona.

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