Bellinzona

Un tuffo (coi pattini) nel futuro

Via libera del Consiglio comunale della Turrita al credito di quasi 3,8 milioni per il restyling della copertura della pista di ghiaccio e delle cupole della piscina coperta - Privatizzazione per il crematorio: il fronte progressista storce il naso
© CdT/Archivio
Alan Del Don
07.04.2025 22:30

Una trentina d’anni si sentono, eccome. Soprattutto per una delle infrastrutture più utilizzate della Città. Così serve un restyling per il Centro sportivo di Bellinzona inaugurato nel 1997, che va ad aggiungersi alle manutenzioni straordinarie svoltesi in passato. È d’accordo anche il Legislativo che stasera ha approvato il credito di 3,8 milioni di franchi circa per due interventi principali. Il primo è il risanamento della copertura della pista di ghiaccio interna, in funzione da metà giugno a metà aprile, con tanto di posa di un impianto fotovoltaico; il secondo la sostituzione dei vetri di facciata e delle cupole della piscina coperta, aperta da settembre a metà maggio. Il progetto è stato pensato appositamente per ottimizzare i costi e le tempistiche del cantiere.

Incentivi e sussidi importanti

Per definire gli interventi necessari e i relativi costi, ha specificato il Municipio accogliendo il pieno sostegno della Commissione dell’edilizia, è stato costituito un gruppo di lavoro composto da specialisti. Per garantire la continuità di esercizio il cantiere dovrà concentrarsi nell’estate 2026 sfruttando le brevi chiusure al pubblico. Il lifting beneficerà di incentivi/sussidi che consentiranno di risparmiare il 60% dell’investimento.

Cimiteri, nuovo regolamento

I consiglieri comunali, in precedenza, avevano dato via libera al nuovo Regolamento dei cimiteri applicabile a tutta la Turrita aggregata. Finora, infatti, erano vigenti normative (alcune anche datate), tasse e prestazioni in alcuni casi diverse. Si è discusso solo sulla gestione del crematorio che l’Esecutivo intende privatizzare; già oggi è dato in gestione ad una SA con mandato di prestazione. Il Municipio non vuole acquistare un nuovo forno (costo previsto di 1 milione), ma metterà a concorso la realizzazione dell'impianto così come la sua gestione. Di tutt’altro avviso il fronte progressista; il plenum alla fine ha sposato la linea del consesso.

Il nodo della questione

«Si precisa, a scanso di equivoci, che i sottoscriventi commissari non ritengono che la Città debba agire come un’azienda di pompe funebri, ma che invece debba mantenere il servizio attuale, e cioè un ruolo attivo nella parte relativa alla cremazione e la messa a disposizione delle camere mortuarie, della sala cerimonie e dello spazio all’interno dei cimiteri comunali. Si tratta questa della parte più ricca di significato per i familiari del defunto e della cittadinanza che merita dunque di continuare ad essere gestita dall’ente pubblico», si puntualizzava nel rapporto di minoranza della Legislazione (relatore Alessandro Lucchini, Unità di sinistra). Secondo l'Esecutivo la sostenibilità economica dell’acquisto e la gestione di un nuovo forno da parte della Città si avrebbe con circa 600 cremazioni all’anno e quindi con ricavi da cremazioni per almeno mezzo milione così da disporre di un risultato d’esercizio di almeno 150 mila franchi per garantire un margine di rischio-guadagno ritenuto adeguato, «comprese le spese di ammortamento degli investimenti di tutti gli impianti correlati alle attività di cremazione e il finanziamento della parte dell’immobile che accoglie tali attività».

Adeguate le fermate dei bus

Sì del Legislativo di Bellinzona, infine, ai 960 mila franchi per l’adeguamento di nove fermate dei bus. Alcuni si trovano in prossimità di scuole e di infrastrutture pubbliche. Si tratta di via Vela (direzione Giubiasco e stazione FFS), scuola Media 1 (direzione Giubiasco e Bellinzona), viale Giuseppe Motta (direzione ospedale e Medie 2), Medie 2, osteria della Bett in via Pizzo di Claro e Casa Greina. Questi interventi vanno a completare «almeno in parte la rete di fermate per mezzi pubblici della Città che ne conta 133, delle quali una cinquantina è ora a norma ed in favore di un carico e scarico anche adeguato per merci e passeggini». La messa in regola di tutte le fermate secondo le normative della Legge federale sull’eliminazione degli svantaggi nei confronti delle persone disabili «durerà ancora parecchi anni» in virtù, soprattutto, dei costi elevati.

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