Il fatto

«Una persona molto riservata, non la incontravamo spesso»

Ancora da identificare formalmente la donna sulla settantina deceduta nell’incendio del suo appartamento al primo piano di un edificio in via della Gallinazza a Locarno - Intanto sono già rientrate a casa alcune delle undici persone sfollate nella notte a causa del rogo
I rilievi della Polizia scientifica contribuiranno a chiarire le cause della disgrazia. © Rescue Media
Jona Mantovan
08.10.2024 18:30

«Una persona riservata, non si faceva vedere in giro». E, ancora: «Non capitava di incrociarla tanto spesso». Resta ancora da identificare formalmente la vittima dell’incendio scoppiato nella notte tra ieri e oggi in via della Gallinazza a Locarno. Ma da informazioni raccolte direttamente sul posto, si tratterebbe di una donna sulla settantina (e non di un uomo come riportato inizialmente), il cui nome farebbe supporre a un’origine dell’est Europa. Il rogo è scoppiato attorno alla una del mattino in un appartamento al primo piano dell’edificio che sorge nella stretta viuzza dietro piazza Grande. La donna, discreta, poco conosciuta dal vicinato, viveva sola. Il suo nome, infatti, è l’unico a figurare sul campanello. E, in ogni caso, era sola al momento della disgrazia. «Ho sentito puzza di bruciato e qualcuno che passava. Ma non c’erano sirene, nessun trambusto», racconta un uomo che abita nel vicolo subito sopra via della Gallinazza.

«Chieda al poliziotto»

Nulla si sa sulle cause che hanno scatenato le fiamme. Un corto circuito. Un fornello o una stufetta lasciati inavvertitamente accesi? Sarà l’inchiesta a far piena luce su quanto accaduto nel cuore della notte nella stretta viuzza cittadina.

Il furgone della Polizia scientifica, quando ci siamo recati sul posto nella mattinata, era ancora parcheggiato insieme al grosso mezzo dei pompieri all’ombra della caratteristica torretta, mentre un agente era di guardia all’ingresso della casa. Attorno a lui, un viavai di pompieri. Qualcuno portava fuori dalla casa legname, mobili e suppellettili. Tre persone, ad un certo punto, si sono presentate alle autorità, due donne e un uomo più anziano: i proprietari dell’immobile. «Non le dico nulla, questi sono dati sensibili. Chieda al poliziotto», rispondono laconicamente alle nostre domande.

Undici persone sfollate

Nell’intervento, undici persone sono state sfollate dagli appartamenti. Di quelle, quattro (tre donne e un uomo, piuttosto giovane), che vivono tutte per conto loro, sono state accolte in un rifugio della Protezione civile ad Ascona. Le altre hanno immediatamente trovato una sistemazione altrove. Nessuna tra queste, tuttavia, sembrerebbe in grado di descrivere chi fosse la vittima: una donna discreta, appunto. I quattro, nel corso del pomeriggio, sono poi stati riportati a casa dalla stessa Protezione civile. I loro appartamenti, infatti, hanno ricevuto il via libera per la loro agibilità.

L’emergenza si è conclusa poco prima delle due anche se, come detto, i rilievi della scientifica sono andati avanti per tutta la mattinata. Un’operazione che ha richiesto la chiusura al traffico della caratteristica viuzza dalla pavimentazione in porfido rosso.

Numerosi enti mobilitati

Gli enti che si sono mobilitati per garantire la copertura del tragico avvenimento sono numerosi. Dagli agenti della Polizia cantonale a quelli dei Corpi comunali di Locarno e di Ascona, passando per i soccorritori del SALVA, nonché i pompieri di Locarno che hanno spento le fiamme. Per prestare sostegno psicologico è stato anche richiesto l’intervento del Care Team.

Correlati