Una vicenda che è costata il posto a due procuratori

Si è dunque chiuso con un colpo di scena uno dei molti filoni dell’intricata vicenda giudiziaria che vede al centro di tutto la FIFA. E proprio il procedimento contro Joseph Blatter e Michel Platini, iniziato nel 2015, ha imposto un pesante tributo al Ministero pubblico della Confederazione. Soprattutto a livello di immagine. Il caso FIFA, lo ricordiamo, è costato la testa di un procuratore generale, Michael Lauber e del procuratore federale responsabile di tutti i filoni dell’inchiesta, Olivier Thormann, e ha portato alla clamorosa ricusa del procuratore generale straordinario Stefan Keller, responsabile delle indagini sui discussi incontri segreti tra Lauber e il numero uno della FIFA, Gianni Infantino.
E sono proprio questi «Geheimtreffen» ad aver imbarazzato la Procura federale. Partiamo proprio da Thormann, oggi giudice d’appello al TPF. Inizialmente era il procuratore federale responsabile di tutti i filoni dell’inchiesta sulla FIFA, ma dopo aver preso parte ad almeno un incontro segreto con Gianni Infantino, nel novembre del 2018 era stato sospeso da allora procuratore generale della Confederazione Michael Lauber. Peccato che nel luglio di due anni dopo, lo stesso Lauber si trovò con le spalle al muro e si dimise praticamente per gli stessi motivi. Thorman, come emerso in sede processuale, è attualmente indagato per incontri segreti con l’allora capo delle finanze della FIFA. Quanto a Keller, il 30 aprile 2021 la Corte dei reclami penali del TPF gli aveva contestato la diffusione, in piene indagine, di quattro comunicati stampa il 10 dicembre 2020, il 10 febbraio, l’8 e l’11 marzo 2021 e dichiarazioni rilasciate a una rivista specializzata: così facendo «ha violato la presunzione di innocenza e assunto una posizione di parte». Di qui, come detto, la sua ricusa.