Calcio

Una vittoria da campioni

Il Lugano annulla lo Young Boys e rimanda ogni verdetto al vertice
© KEYSTONE / ALESSANDRO DELLA VALLE
Massimo Solari
11.05.2024 23:04

Certo, guardare e soppesare la classifica ora è inevitabile. Così come ripercorrere a ritroso il calendario, in cerca di quei passi falsi che hanno reso meno clamorosa la vittoria ottenuta al Wankdorf. Sì, perché il Lugano ha sconfitto lo Young Boys, portandosi a -6 dalla vetta a tre turni dal termine e rimandando ogni verdetto in ottica titolo. A Berna, forse, credevano che fosse già fatta. Che i bianconeri, smarritisi per un fatale attimo sette giorni fa, non avessero più le forze e il coraggio di mettere in dubbio le gerarchie della Super League. Macché. La formazione di Mattia Croci-Torti ha disputato una partita quasi perfetta. E alla fine, con merito, l’ha spuntata nell’unico modo possibile. Con qualità, personalità, e però anche un grande cuore.

Prima mezz’ora da applausi

È finita 1-0. Grazie all’inzuccata vincente di Doumbia, caduta nel cuore della prima mezz’ora. Una mezz’ora che i bianconeri hanno interpretato in modo pazzesco. L’YB, detto altrimenti, ci ha capito poco o nulla, ritrovandosi spesso a inseguire avversario e pallone. Non solo. Il fatto che la rete decisiva sia nata sugli sviluppi di una palla ferma fotografa bene la piccola, grande impresa del Lugano. Uno sberleffo, toh, contro la squadra che senza centimetri, calci d’angolo e punizioni si ritroverebbe probabilmente nuda e in imbarazzo. Contro i campioni svizzeri in carica, forse quelli di domani, ma altresì una compagine inferiore sul piano delle idee e della purezza del gioco. E ciò al netto della tremenda pressione esercitata sui ticinesi nella ripresa.

Sette anni dopo

Il Lugano non s’imponeva al Wankdorf dal 2017. E, in questa stagione, a mettere sotto i gialloneri era riuscito solo il Servette. Non un caso. Lo Young Boys, suggerivamo, non ha impressionato, se non grazie al fisico e al solito Elia. Vero, pure i bianconeri non sono stati frizzanti negli ultimi 20-30 metri. Orchestrando e ripartendo spesso in modo sublime, prima di peccare nell’ultimo gesto. Il Crus, al proposito, si è mangiato spesso le mani, volgendo lo sguardo verso i collaboratori in panchina. Il tecnico momò sapeva esattamente come e quando mettere in difficoltà lo Young Boys. Imporsi con uno scarto maggiore, tuttavia, sarebbe stato troppo. Perché, bisogna ammetterlo, von Ballmoos non ha effettuato una vera parata, complice la prova sofferta di Celar e - appunto - la lucidità venuta meno sul più bello.

Sempre a testa alta

Poco male. I 3 punti conquistati dai bianconeri significano tanto. Sia in chiave classifica, sia nel quadro di un campionato affrontato sempre a testa alta. E chissà che la dirigenza dell’YB, decisa ad affidare la squadra del futuro a Patrick Rahmen, non sia stata colta dai dubbi. Già, perché questo Lugano, con il suo allenatore mai banale, mai arrendevole, ha ribadito la sua forza. Proprio come chiedeva Croci-Torti. E, in fondo, come meritava il campionato 2023-24, tenuto in vita ancora per un po’ con una vittoria da campioni.

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