Zelensky: «Ecco dove si trovano i nostri giacimenti di terre rare, ora Trump ci aiuti»
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Una mappa classificata tenuta per molto tempo nascosta da Kiev indicante i principali giacimenti di terre rare e altri minerali strategici presenti su suolo ucraino. È quella mostrata da Volodymyr Zelensky durante un'intervista con l'agenzia Reuters. L'obiettivo? Chiarire l'intenzione dell'Ucraina di sottoporre la cartina al presidente statunitense Donald Trump nella speranza che il Paese a stelle e strisce continui a finanziare e armare Kiev nella sua resistenza all'invasione russa. Un regalo agli USA in cambio del sostegno contro la Russia quindi? No! A precisarlo ci ha tenuto lo stesso Zelensky il quale ha sottolineato come Kiev non stia proponendo di offrire gratuitamente le proprie risorse a Trump, bensì voglia mettere sul tavolo un «partenariato reciprocamente vantaggioso, per svilupparle insieme». Il presidente ucraino ha quindi precisato: «Gli americani hanno aiutato di più e quindi dovrebbero guadagnare di più. Dovrebbero avere questa priorità, e l'avranno. Vorrei parlarne anche con il presidente Trump». Insomma, Kiev vorrebbe garantire alle aziende statunitensi l'accesso alle vaste riserve di terre rare dell'Ucraina in cambio di un continuo sostegno finanziario e militare. Qualsiasi accordo, poi, deve includere garanzie di sicurezza per prevenire future aggressioni russe.
La mossa di Zelensky avviene dopo che, lo scorso 3 febbraio, era stato lo stesso tycoon a dichiarare che stava cercando di raggiungere un accordo con l'Ucraina fornendo al Paese devastato dalla guerra armi in cambio delle sue «terre rare e altre cose». Non è poi la prima volta che le terre rare finiscono sul tavolo delle trattative di Kiev, lo stesso presidente Volodymyr Zelensky lo scorso settembre le aveva già citate come meritevoli di protezione dai predatori russi e fonte di potenziali investimenti nel suo piano per la vittoria presentato ai leader occidentali.
Kiev, del resto, sa bene che i suoi minerali fanno gola a Trump e sono di vitale importanza per il continuo supporto degli Stati Uniti: se la Russia conquistasse l’Ucraina, si assicurerebbe anche tutte le terre rare del Paese invaso, lasciando Washington a bocca asciutta. E non solo. I rafforzati rapporti commerciali tra Mosca e Pechino potrebbero far giungere le preziose risorse in mani cinesi.
Ecco allora che la mossa di Zelensky nell'intervista con la Reuters va analizzata in base a questa prospettiva. «Se parliamo di fare un patto, allora facciamolo. Noi ci stiamo» ha detto il presidente ucraino. Egli vorrebbe in effetti incontrare il suo omologo statunitense prima ancora di un eventuale negoziato con Mosca. Intanto è pronto a partecipare alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco dove spera di incontrare l'inviato speciale di Trump per Russia e Ucraina, Keith Kellogg. «So che l'amministrazione Trump è molto interessata. Siamo pronti e disposti a stipulare contratti per la fornitura di gas naturale liquefatto all'Ucraina. E naturalmente saremo un hub per tutta l'Europa», ha detto Zelensky.
«Abbiamo bisogno di fermare Putin e di proteggere ciò che abbiamo» ha quindi sottolineato il presidente ucraino. A preoccuparlo è specialmente la situazione nella regione di Dnipro, nell'Ucraina centrale, in quanto la zona è molto ricca di risorse. Già oggi, inoltre, un po' meno del 20% delle risorse minerarie ucraine sarebbero nelle mani degli occupanti russi secondo Zelensky. Se si guarda però ai giacimenti di terre rare, Mosca ne possiederebbe già circa la metà. Il presidente ucraino ha inoltre sottolineato come queste preziose risorse potrebbero essere messe a disposizione di Paesi come Iran e Corea del Nord da parte della Russia.
Ricordiamo che l'Ucraina ha depositi di 22 dei 50 materiali che gli Stati Uniti hanno identificato come critici. Una recente analisi pubblicata per il World Economic Forum, stima che il Paese guidato da Zelensky sia uno dei primi 10 fornitori mondiali di risorse minerarie, con circa il 5% del totale mondiale. L'Ucraina occupa poi il primo posto in Europa per riserve di titanio e possiede un terzo delle riserve di litio europee, nonché il 20% delle risorse globali di grafite. E ancora, occupa il quarto posto nel Vecchio continente per quantità di rame, il quinto per il piombo, il sesto per lo zinco e il nono per l'argento. Il Paese invaso dai russi è anche il quinto produttore di gallio, utilizzato per semiconduttori e LED, ed è un importante produttore di gas neon, fornendone circa il 90% all'industria dei chip statunitense. Ci sono anche depositi di materiali critici per l'industria nucleare. L'Ucraina ha l'1% della produzione globale di zirconio, così come forniture di berillio e uranio.