Il commento

Harry si stanca delle marmellate

Perfino Robespierre, che i re li spediva alla ghigliottina, se tornasse in questo mondo non negherebbe umana solidarietà a Sua Maestà Carlo III
Antonio Caprarica
10.04.2025 06:00

Perfino Robespierre, che i re li spediva alla ghigliottina, se tornasse in questo mondo non negherebbe umana solidarietà a Sua Maestà Carlo III. Posso solo immaginare il sollievo del sovrano quando lunedì si è imbarcato con Camilla sul volo per Roma lasciandosi alle spalle le voci su un altro, l’ennesimo, scandalo. Protagonista ancora una volta lui, il reietto duca di York, che rischia adesso di coinvolgere nella sua catastrofe pure il regale fratello. Come si fa a non essere solidali con un pover’uomo, con o senza corona, che si ritrova simili parenti?

Il problema con Andrea è sempre lo stesso. I soldi. Direte: non è il solo, e per di più con quello che c’è sul suo conto in banca la maggior parte di noi vivrebbe comodamente tutta la vita. Ma né io né voi siamo «Andy Randy», Andreuccio l’Arrapato (chiedo scusa ma è la traduzione fedele) come lo chiamavano in gioventù, e nemmeno «AirMiles Andy», secondo il nomignolo derivante dalla sua abitudine di trasformare in miglia aeree gratis i viaggi di Stato pagati dal contribuente. In breve, il duca di York benché figlio prediletto della regina Elisabetta, o forse proprio per questo, si è conquistato il titolo incontestato di principe degli scrocconi. Viaggi a sbafo, soggiorni a sbafo nei migliori resort del mondo, e poiché è pure un golfista appassionato, a sbafo anche gli elicotteri militari per trasportarlo in un lampo da un green all’altro su e giù per l’Inghilterra.

Una volta sul trono, Carlo ha tentato di mettere le briglie alla dispendiosa e godereccia esistenza del fratello minore. Diciamo che, cuore di mamma, viva Elisabetta Andrea sapeva sempre dove andare a battere cassa. La compianta regina si era perfino sobbarcata la gravosa spesa per mettere a tacere, con 10 milioni di sterline, l’accusatrice del figlio nello scandalo del pedofilo Epstein. Scomparsa mamma, privato di qualsiasi ruolo ufficiale e del conseguente appannaggio pubblico, Andrea ha potuto contare solo sulla generosità del fratello, che in cambio gli ha chiesto una cosa: di sgombrare il Royal Lodge, la sfarzosa residenza di 30 camere nel parco di Windsor concessagli in uso da mamma a condizione che si sobbarcasse le astronomiche spese di mantenimento. Ma con quali fondi oggi, visto che il duca non gode più di alcun reddito?

E qui nasce il guaio. Dinanzi all’ultimatum del monarca, Andrea ha tirato fuori un coniglio dal cappello, sotto le fattezze di un miliardario cinese così ansioso di assicurarsi la collaborazione del principe nei suoi affari da essere pronto a pagarla fior di milioni. Lo sbalordimento a Corte è durato lo spazio di un mattino. I servizi segreti hanno fermato in aeroporto Mr Yang Tengbo e lo hanno quindi espulso dal regno come spia al servizio della Repubblica Popolare Cinese. Andrea ha tagliato tutti i contatti ma vien fuori adesso, da una deposizione desecretata del consigliere del duca, Dominic Hampshire, che la frittata era già fatta. In almeno due circostanze, proprio quei due - Hampshire e il suo principale - hanno messo al corrente lo stesso Carlo, all’epoca ancora erede al trono, dei mirabolanti affari di Yang - nome in codice H6 - che avrebbe dovuto ricoprire d’oro anche il duca di York. In poche parole, adesso lo scandalo lambisce perfino il trono.

Non che vada meglio all’altra pecora nera di casa Windsor. Dopo aver tacciato di razzismo i suoi stessi parenti, adesso è Harry personalmente a essere ripagato della stessa moneta. E non solo razzista, ma pure bullo e misogino: sono le accuse che l’avvocata Chandauka, presidente dell’organizzazione anti-AIDS fondata dallo stesso principe nel piccolo stato africano del Lesotho, ha mosso contro l’intero consiglio d’amministrazione guidato dal duca di Sussex. Adesso la faccenda è finita in tribunale ma tutto è nato dai toni imperiosi di Meghan che in occasione di una foto ufficiale ha ruvidamente ordinato all’avvocata di allontanarsi dal marito. Lei ha eseguito ma si è vendicata dichiarando che «il brand Sussex è tossico».

Per fortuna degli acquirenti, non le marmellate di Meghan. A dispetto dei guai del coniuge, la duchessa è infatti al settimo cielo perché almeno la sua carriera di imprenditrice digitale sembra decollare. La sua linea di prodotti domestici - dalle marmellate al preparato delle crepes agli spray profumati per la casa - è andata esaurita in poche ore, e sì che i prezzi sono quattro volte più cari della concorrenza. Del resto può costare di meno ricreare a casa propria - come scrive la fatina Meghan nell’ultimo post - «la magia di Montecito», ovvero il suo castello con nove camere da letto e sedici bagni? Se per caso il disoccupato Harry ne avesse abbastanza di incantesimi, non gli resta che imitare il mitico Andy Capp e rifugiarsi nel pub sotto casa a scolarsi una pinta di birra (o anche due…).