Il commento

Il ritorno della «fair lady» di casa Windsor

Kate è tornata e oggi rimane la vera star dello spettacolo reale
Antonio Caprarica
20.06.2024 06:00

Perché l’apparizione su un balcone di una giovane donna gravemente ammalata, ma sempre bella e perfino capace di sorridere, «lifts the nation’s spirit», come scrive il londinese Telegraph, ovvero «solleva il morale della nazione»? Perché il ritorno della principessa del Galles sulla scena pubblica segna la vittoria contro i peggiori fantasmi di tutti noi: la malattia, il dolore, l’ansia e la sofferenza della cura.

Per sei mesi, ovvero da quando era scomparsa dalla vista, la domanda che premeva non solo i fedeli sudditi inglesi ma chiunque avesse un briciolo di cuore, era questa: ce la farà, resisterà alla doppia sfida del cancro e di una terapia che nella sua radicalità rende fragile l’organismo che vuole salvare? A rivedere Kate (quale rimarrà per sempre e per tutti) sul balcone di Buckingham Palace, che si prende teneramente cura dei suoi bambini – una carezza sui capelli di Charlotte, un rapido sorriso per George, un monito silenzioso all’esuberante Louis -, si capisce che si sia sollevato il morale di mezzo mondo.

Qui la mistica della monarchia non c’entra. Il messaggio esplicito della presenza della principessa del Galles alla cerimonia del Trooping the Colour sabato scorso è per tutti noi mortali: mai arrendersi, mai darsi per vinti anche nei momenti più cupi della nostra breve vita. Ecco perché la folla piangeva contenta sotto la reggia, nonostante l’acqua rovesciata dal cielo a catinelle, e perfino re Carlo lassù in alto appariva chiaramente commosso accanto alla nuora con cui il destino ha voluto che condividesse non solo il legame famigliare ma pure le paure e le speranze della stessa malattia. Nel timore di un male ancora non vinto come nella gioia di una vittoria sia pure ancora provvisoria, la famiglia reale è apparsa unita come non si vedeva da tempo. E come nessuno, date le circostanze, si sarebbe azzardato a scommettere.

L’abito bianco con profili blu notte e il largo cappello dallo stesso tema cromatico, che agli inglesi hanno immediatamente richiamato la Eliza Doolittle incarnata al cinema da Audrey Hepburn, hanno spinto una nota giornalista a ribattezzare la principessa Catherine «Our Fair Lady». Ma evidentemente non si tratta solo di un dettaglio stilistico. Per carità, quando ha incontrato il suo William, Kate Middleton non era certo la piccola fiammiferaia coperta di stracci creata da George Bernard Shaw. Uscita dalle migliori (e più costose) scuole d’Inghilterra, non aveva bisogno di nessun professor Higgins per imparare l’inglese con gli accenti giusti. Ma con l’Eliza della commedia una cosa aveva senz’altro in comune: erano entrambe due outsider.

Non c’è una goccia di sangue reale nelle vene di Kate, e nemmeno un quarto di nobiltà nel suo albero genealogico. Ma questa borghese destinata a salire sul trono accanto al marito, è oggi la vera star dello spettacolo reale. Ed è qui che si misura il valore politico immediato della sua riapparizione. Per una monarchia in evidente debito d’ossigeno la ritrovata presenza della principessa Catherine è un’iniezione di fiducia, un’assicurazione sul futuro. La malattia ha accentuato la sua magrezza. E il trucco in volto era decisamente più pesante del solito. Ma anche se il corpo minacciava di tradirla a ogni istante, e dopo un’ora in piedi a seguire la sfilata delle Guardie Reali ha dovuto finalmente accomodarsi su una sedia, il sorriso quieto e radioso non è venuto meno per un momento. Il tempo su Londra somigliava a quello di gennaio ma la «fair lady» dei Windsor faceva immaginare l’estate.

Ci vorrebbe un esperto di psicologia delle masse per spiegare il perenne incantamento degli inglesi (o almeno una buona parte) per i loro reali. Ma non ci vuole molto a capire perché siano innamorati di questa giovane donna: lei sembra aver adottato verso la vita, e il ruolo che l’attende, la stessa attitudine stoica della compianta nonna del marito. A quasi due anni dalla morte il rimpianto per la regina Elisabetta resta ancora palpabile tra i sudditi, pure quelli non di fede monarchica. Nel tessuto stesso della famiglia reale la scomparsa della matriarca ha lasciato un buco. E solo Kate sembra oggi in grado di ricucirlo.