Arrestato il 14.enne picchiatore di Lugano
A furia di tirare la corda, finisce che si spezza. A furia di andare in giro ad attaccare briga, a picchiare coetanei e a sbeffeggiare gli agenti di polizia, finisce che le autorità si stancano e ti portano dietro le sbarre. Anche se hai soltanto 14 anni. D’altronde il magistrato dei minorenni, Fabiola Gnesa, l’aveva detto. In certi casi, come ultima ratio quando le misure più blande si rivelano inefficaci, è possibile ordinare l’arresto preventivo di ragazzi già a partire dai 10 anni di età.
Così un paio di settimane fa gli agenti hanno fermato e prelevato il ragazzino di 14 anni che da alcuni mesi a questa parte si dilettava a seminare violenza gratuita per le strade di Lugano.
Delle sue scriteriate gesta - compiute in genere insieme a un paio di compagni di scuola media - aveva riferito a fine marzo La Domenica, dopo che un ragazzino era stato aggredito da dietro, scaraventato sul marciapiede, riempito di calci su tutto il corpo e lasciato esanime sul marciapiede di una strada di Cassarate.
Già allora era emerso l’atteggiamento insolente del 14.enne. Ogniqualvolta provocava un intervento di polizia - un paio di volte a settimana, secondo quanto confessava un agente - il ragazzino fuggiva facendosi beffe di tutori dell’ordine pubblico. «Tanto non potete farmi niente», urlava loro sfrontatamente.
Si sbagliava, come ha potuto apprendere un paio di settimane fa, quando è stato arrestato preventivamente nell’ambito di un’inchiesta nei suoi confronti. A quanto pare - ma non vi sono conferme ufficiali in merito all’episodio che ha fatto scattare l’arresto - il 14.enne avrebbe minacciato un ragazzino dal quale pretendeva di farsi consegnare del denaro. L’accusa sarebbe quella di «estorsione ».
Dopo una decina di giorni in custodia - un periodo durante il quale l’assenza da scuola del giovane ha dato adito a varie speculazioni - il 14.enne sarebbe stato rimesso in libertà negli scorsi giorni, in attesa della conclusione dell’inchiesta.
Interpellata in merito, Fabiola Gnesa non può per ovvi motivi entrare nel merito del caso specifico. Il magistrato dei minorenni insiste però sulla possibilità in linea generale di ordinare l’arresto di ragazzini già a partire dai 10 anni di età. Si tratta, ribadisce, di una misura che viene presa «come ultima ratio» perché l’obiettivo della magistratura dei minorenni è primariamente quello di prevenire.
«Sia l’autorità regionale di protezione sia l’autorità penale stanno cercando delle soluzioni - spiega Gnesa -. Per ogni minore si cerca la soluzione più adeguata. Poi è vero che non abbiamo tante risorse, ma quello è un problema politico».