Sulle tracce dell''isola felice di Joe Pfister
Prima le strade ampie e trafficate di Agno, poi i tornanti di Pura e infine gli stretti viottoli di Castelrotto, con i sensori di distanza dell’automobile che mi assordano con i loro continui bip. Arrivare alla cantina di Joe Pfister richiede un po’ di dimestichezza con il volante, ma la vista che regala sulla valle di Tresa vale ogni sforzo. «I due ettari che vedi sono miei» mi dice Joe Pfister, capelli lunghi e bianchi raccolti in un codino, occhi color topazio. «Una volta avevo della terra anche ad Agno ma ora è molto più facile, posso spostarmi a piedi.»
Di origine svittese, Joe è arrivato in Ticino nel 1981, dopo una breve esperienza lavorativa nel settore finanziario e pubblicitario a Zurigo. «Era il periodo in cui ho capito che volevo fare il viticoltore, a ogni costo. Da lì in poi ho quindi spinto a tutto gas per avere una terra da coltivare. Il mio cuore batte per la vigna, è la mia passione.»
Quarant’anni più tardi, Joe Pfister è un uomo sereno. Mi invita all’interno di casa sua e vedo le foto dei figli, le pipe allineate, il computer con cui gestisce gli ordini. «Ho molti clienti in Svizzera interna e le ultime vendemmie sono andate bene. Ho riempito la cantina e venduto la restante uva.»
Nel corso della sua carriera, ha dato vita a oltre 200 etichette. Tra quelle a disposizione oggi sul suo sito web (otto rossi, cinque bianchi e due speciali) c’è anche il Dreams, un Porto prodotto con uve Merlot. Ma a spiccare è lo Chambourcin. «È un vitigno poco coltivato in Ticino che richiede una certa pazienza, ma che dà soddisfazioni. Lo si trova in diverse mie bottiglie, tra cui Kiss (uno Champagne bio), Trimagix (una “trilogia” delle uve che coltivo, barricato) e Passione (un Chambourcin in purezza, anche lui barricato).»
Anche sul sito dello Swiss Wine Tour si trovano tracce di questa cantina, circondata da boschi di castagno e robinie: si può scegliere la degustazione di diverse etichette, accompagnate da un tipico tagliere ticinese o da una grigliata. «Mi avevano mandato l’invito alla giornata di presentazione ed è bello far conoscere la cantina a livello nazionale, attirando nuovi visitatori» conclude Joe. «Vedi, la strada qui davanti è a fondo cieco: ci sono tante persone di Castelrotto che non sanno della mia casa proprio perché è così ben nascosta, ma a me va bene anche così, mi godo la vita. Questa è la mia isola felice.»