Il falco pellegrino è l'uccello dell'anno

BERNA - L'uccello dell'anno 2018 è un cacciatore velocissimo. Stiamo parlando del falco pellegrino, l'animale più veloce al mondo. Il volatile in questione si lancia sugli altri uccelli con una sorprendente rapidità, li afferra con gli artigli e poi li mangia in un luogo sicuro. Durante le sue parate nuziali primaverili, il maschio effettua dei voli in picchiata ancora più spettacolari a oltre 250 chilometri all'ora. Non c'è da stupirsi che l'uomo sia affascinato dal falco pellegrino fin dai tempi antichi, come lo dimostra il dio egizio Horus, raffigurato con la testa di falco.
Con un'apertura alare fino a 1,1 metri e una lunghezza che va dai 40 ai 50 cm, il falco pellegrino è il nostro falconiforme indigeno più grande. La femmina è leggermente più grande del maschio. Questo rapace ha inoltre un'ottima vista.
Nidi sulle torri di raffreddamento
In Svizzera, la maggior parte dei falchi pellegrini nidifica sulle falesie dell'Altopiano e del Giura. Alcune coppie si installano sugli edifici più alti delle città o addirittura sulle torri di raffreddamento delle centrali nucleari. Il periodo riproduttivo inizia con la parata nuziale che comprende dei voli spettacolari e dei passaggi di prede in volo.
A partire da inizio marzo, la femmina depone dalle tre alle quattro uova in una piccola conca che funge da nido. Le uova vengono covate principalmente dalla femmina, mentre il maschio provvede alla caccia e a portare le prede alla compagna. L'incubazione dura circa quattro settimane. Dopo la schiusa delle uova, i giovani restano al nido da 36 a 40 giorni, dopodiché lo abbandonano e imparano dai loro genitori come catturare le prede. Nel mezzo dell'estate la famiglia si disperde.
Effetto fatale di un pesticida
A partire dagli anni '50, i falchi pellegrini sono stati fortemente colpiti dal pesticida DDT. A causa del veleno, come nel caso di altri rapaci, deponevano uova con un guscio troppo sottile. Di conseguenza, queste tendevano a rompersi e il successo riproduttivo risultava quasi nullo. Anche la caccia, all'epoca ancora autorizzata, aveva contribuito al declino. Il falco pellegrino era scomparso come uccello nidificante da molti Paesi europei. In quegli anni, in Svizzera si era potuta mantenere solo qualche rara coppia.
Una lenta ripresa degli effettivi è iniziata negli anni '70, dopo il divieto del DDT. Oggi il falco pellegrino ha riconquistato molte regioni d'Europa, un grande successo della protezione delle specie a livello internazionale. In Svizzera si contano circa 300 coppie. Globalmente, questa specie vive in tutti continenti ad eccezione dell'Antartide.