L'odissea nello spazio di uno scoiattolo

Scrat è il vero protagonista del quinto episodio della fortunata serie "L'Era glaciale"
Scrat in orbita con la sua amata ghianda.
Max Armani
25.08.2016 23:41

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«In principio era una ghianda...» potrebbe essere l'incipit migliore per tutta la serie Ice Age, ma soprattutto per quest'ultimo film: L'Era Glaciale: in rotta di collisione diretto da Mike Thurmeier e Galen T. Chu, dove l'epopea di Scrat – scoiattolo con una magnifica ossessione per una ghianda enorme, che, come tutte le cose adorate continua a sfuggirgli dalle mani per il suo terrore di perderla – è forse il principale motivo per vedere questo film. Stavolta, nell'ennesimo tentativo di nascondere il prezioso oggetto della sua passione, Scrat fa ruzzolare la ghianda in una caverna e saltellandole rovinosamente dietro, finiscono entrambi in un'astronave aliena rimasta incastrata in un ghiacciaio. Impegnato nella solita sarabanda demenziale con la ghianda, incurante dei tanti congegni che cominciano a lampeggiare nel disco volante, lo scoiattolo parte per lo spazio, prigioniero di una poltrona di comando in una plancia che ricorda Star Trek, sulle note di una musica da 2001 Odissea nello Spazio, sbattendo in qua e in là e volando decisamente alla cieca, tanto da disallineare i pianeti e far cambiare rotta agli asteroidi dando così origine a una pioggia di meteoriti infuocati che comincia ad abbattersi sulla terra, lasciando presagire il peggio.

Ecco come gli autori della quinta storia di L'Era Glaciale sono riusciti, con ironia e molto gusto per le comiche finali, a far sì che un amore insensato potesse trasformarsi in una catastrofe universale, nella «pistola fumante» dell'ennesimo rischio da estinzione per nostri soliti eroi, animali dell'era preistorica: il bradipo Sid, accompagnato dalla nonnina centenaria; Diego, la tigre dai denti a sciabola e il mammouth Manny, con relative famiglie. Il loro destino sarebbe segnato se non fosse per Buck, furetto stravagante stile Indiana Jones, dalle bizzarre teorie fisico-astro-archeologiche, che decide di salvare il mondo.

Peccato però che dopo ben quattordici anni di rielaborazioni di vicende preistoriche condite di realtà, la trama e la sceneggiatura della storia principale di L'Era Glaciale: In rotta di collisione, mostri un po' la corda. Così, mentre Buck si scervella per evitare il rischio di estinzione che grava sulle loro teste, Manny e signora si preoccupano solo del prossimo matrimonio della figlia Peach con un fidanzato che non è di loro gusto; Diego, la tigre preistorica, deve risolvere una bega familiare con la consorte, mentre Sid langue perché non trova moglie. Insomma sembra di assistere ad una sitcom stile Sex & preistoria, o Ti presento i miei, dalla sceneggiatura melensa, a tratti insopportabilmente noiosa, se non fosse per le gag dei personaggi minori: come le due donnole, che fanno da «servi sciocchi»; o i tre dinosauri-pappagallo, predatori e bulli; o ancora il Lama-guru di una simil Shangri-là, più una pletora di altri animali, tutti però con battute un po' troppo scipite.

Quindi il vero protagonista di In rotta di collisione, seppure all'interno di una storia, quasi a se stante, resta Scrat, silenzioso e folle astronauta alla guida della navicelle aliena, che come una sorta di capitano Acab interstellare, continua l'esplorazione dello spazio al solo scopo di rincorrere la «sua» ghianda, a volte accelerando gli eventi, a volte deviandone il corso, rimbalzando tra i pianeti, sempre più esperto nella guida della nave spaziale, sempre più imbranato e deciso ad agguantare il suo «tesoro». E c'è da dire che di tutto il cast dei personaggi di Ice Age Scrat, in fondo, è l'unico, vero personaggio preistorico: l'unico che possa vantare nobili antenati tra i quali anche Screwy Squirrel, lo scoiattolo pazzo di Tex Avery, e le celebri figure create da Chuck Jones, ossia Wile E. Coyote e la sua ossessione per Bip Bip. Da loro Scrat ha ereditato quella cinica scorrettezza tipica dei cartoon degli anni Quaranta e Cinquanta che, unita all'umorismo demenziale alla «Mad Magazine» anni Settanta, fanno di lui una star che ci sorprende sempre e ci strappa la risata a tradimento. Quindi, mentre ci auguriamo che con questo quinto Ice Age, la serie sia davvero finita, speriamo ardentemente che Scrat riemerga con la sua ghianda dallo spazio per divertirci in una nuova esilarante avventura.