Meneguzzi alla prova del... «No»: ha ragione a prendersela con i giudici di X Factor?
Se anche voi come me pensate che X Factor stia alla musica come il pesto della Barilla stia al pesto alla genovese doc, allora avrete certamente idea della condanna che mi sono autoinflitto decidendo di assistere all'ultima puntata del noto talent show italiano. Ma le polemiche delle ultime settimane, con la clamorosa invettiva di Paolo Meneguzzi contro i giudici, mi hanno tentato e alla fine ho ceduto. Sono un uomo debole, lo so.
Il cantante ticinese, ricordiamo, era accorso in difesa delle RagazzePunk, un gruppo di giovani artiste formatesi nella sua Pop Music School che, dopo l'esibizione ai casting di X Factor, erano state «massacrate senza motivo, semplicemente perché proponevano un pop leggero». In un lungo post sui social Meneguzzi, presente tra il pubblico per sostenere le sue ragazze, ha criticato in modo puntuale tre giudici: Ambra, la quale «ha criticato le coreografie come se lei in passato fosse stata Michael Jackson», Fedez «il Signor Disco Paradise, che giudica il testo da cima a fondo, come se fosse Paul McCartney» e, infine, Morgan «che tutto ad un tratto mi diventa un Papaboys ed è sparita per 20 secondi la sua proverbiale conoscenza musicale».
Gli screzi hanno avuto strascichi anche con il direttore del Centro Artistico MAT Mirko D'Urso, ma qui vogliamo analizzare solo quanto successo durante la puntata. Che adesso, dopo la messa in onda, possiamo giudicare anche noi. Ovviamente, occorre ribadirlo, al netto dei tagli della produzione che non possiamo conoscere.
Per prima cosa, le quattro ticinesi salgono sul palco e dicono di chiamarsi RagazzePunk «di nome ma non di fatto» spiegando che, nonostante l'esplicito richiamo a uno specifico genere musicale, la scelta del nome del gruppo è dovuto al titolo di una canzone. Questo suscita qualche battuta da parte dei giudici, a dire il vero non particolarmente cattiva, probabilmente cambiando il mood nel loro modo di valutarle. Anche perché, subito dopo, le RagazzePunk raccontano orgogliosamente di frequentare una scuola in cui sono in classe assieme a calciatori e hockeisti. Ancora battute, in fondo non è che sia una cosa che possa colpire molto i giudici, che però sembrano empatizzare con la simpatia e l'ingenuità delle quattro, che infatti stanno al gioco e danno l'impressione di divertirsi per questo siparietto.
Successivamente le ragazze si esibiscono con l'inedito Stella di Hollywood. E qui partono le critiche tanto mal digerite da Meneguzzi. La prima è Ambra, la quale spiega che nonostante l'atteggiamento sia quello giusto «che ricorda quello delle girl band degli anni '90, quello che manca è tutto il resto». Un concetto ribadito da Morgan: «Non ho sentito nessuna che canta veramente bene». Critiche troppo feroci nei confronti di ragazzi di 16 anni che, come dice Meneguzzi, «escono di casa la mattina alle 7 e ritornano a mezzanotte, se va bene, per studiare musica e per riuscire a coniugare liceo, arte, canto e ballo»?
Probabilmente, al di là dell'impegno e della passione che sicuramente queste ragazze mettono ogni giorno, i giudici hanno effettivamente visto un'immaturità artistica in loro. Sinceramente, vedendo l'esibizione è difficile non concordare. C'è anche da dire che Morgan ha pure dispensato complimenti per ognuna di loro: «Sono molto simpatiche, sono delle persone spiritose, sono delle ragazze che si divertono, hanno una loro ironia. Lisa ha un viso meraviglioso, Sofia balla bellissimo, Kristel è intelligente e Naike è molto raffinata».
Capitolo a parte quello sull'analisi del testo fatta in studio. «Leggo il testo, nel pezzo vorreste che un fantomatico uomo vi chiudesse in una supercar. Più che ‘Stelle di Hollywood’, io non conosco la legislazione Svizzera, ma potrebbe essere ergastolo a vita a Lugano». Quella di Fedez più che una vera e propria critica sembra una battuta. Magari una vendetta indiretta verso lo stesso Meneguzzi dopo il lungo dissing estivo su Disco Paradise, ma pur sempre una battuta. Sicuramente poco professionale, d'altronde anche lo stesso direttore della Pop Music School dovrebbe essere consapevole di non aver messo le sue studentesse di fronte al cospetto e all'inesorabile giudizio di Paul McCartney...
È comunque improbabile che il testo di Stella di Hollywood non sia stato del tutto capito dai giudici e lo dimostrano le osservazioni di Dargen D'Amico, che ha interpretato «l’idea di fare la classica canzone di oggi, con questo passaggio di termini crudi dall’hip hop che passano dal pop, ma letta in chiave ironica».
Arriva quindi il momento dei voti, con tre no e la conseguente eliminazione delle RagazzePunk. Ma quindi è stato un massacro, un'umiliazione che «vede distruggere i sogni dei ragazzi e mi fa provare vergogna nel fare ancora questo lavoro» come dice Meneguzzi?
In generale, per quello che ci è stato permesso vedere, no. A meno che non siano state tagliate affermazioni ben più pesanti, le battute sono state perlopiù bonarie e le critiche sembrano tutto sommato corrette. «Provo vergogna nel ripeterli ogni giorno che bisogna crederci e che bisogna sognare. Fanno uno show a qualunque costo, anche a costo di lasciare indietro un gruppo di minorenni che studiano musica»: fermo restando che bisogna farsene una ragione ma i minorenni esclusi dai casting di X Factor sono centinaia ad ogni stagione, sicuramente sappiamo da ben 17 edizioni, addirittura prima della nascita delle componenti delle RagazzePunk, che abbiamo a che fare con un programma con logiche non necessariamente coerenti con il merito artistico. E dove spesso i giudici «non sanno neanche suonare il campanello». Ma tant'è, ci sono loro sul banco più importante: prendere o lasciare.
E forse vale la pena prendere. In fondo lo sa anche lo stesso cantante: la polemica da lui scatenata ha avuto un'eco mediatica incredibile, guadagnando spazio e visibilità sui principali media italiani e svizzeri. Non a caso, in concomitanza con la messa in onda della tanto famigerata puntata di X Factor, viene annunciato che il brano Stella di Hollywood è stato lanciato su tutte le piattaforme digitali con distribuzione Ingrooves/Universal Music Italy e arriverà anche in radio dal 13 ottobre. A essere maliziosi, lungi da noi esserlo, potrebbe sembrare tutto studiato a tavolino... Magari non basterà per salire su un jet o essere riempite di cash, di certo ha fatto sì che in questi giorni si parlasse più delle RagazzePunk che di tutti gli altri aspiranti cantanti apparsi ai casting, anche quelli più talentuosi (e oggettivamente erano tanti).
Buon per loro, purché adesso si cominci a dimostrare il merito non con le discussioni social ma con la musica. Perché al momento di quest'ultima ne abbiamo vista, e sentita, davvero poca.