"Sono cresciuto con Springsteen e Waits"

Andrea Bignasca racconta l'album di debutto "Gone"
Andrea Bignasca
Red. Online
08.10.2015 00:11

Ventisette anni, di Sonvico. È un po' che si parla di lui. Dopo le esperienze con i Vermillon Rouge e un ep ha vinto nel 2014 Palco ai giovani. Questa sera - giovedì - Andrea Bignasca sarà all'Auditorio Stelio Molo della RSI in uno showcase che è già sold out per presentare il suo album di debutto, Gone. Un lavoro che esce domani per l'etichetta basilese Radicalis, distribuito da Sony Switzerland, e che Andrea proporrà in concerto anche il 24 ottobre al Living Room di Lugano e il 29 ottobre al Bar Rossi di Zurigo. Un album dove il giovane musicista ticinese è affiancato anche da nomi di fama internazionale come il batterista Omar Hakim.«Le batterie e il basso dei brani con la band, state registrate a Londra, perché Omar Hakim era in tour con Kate Bush e aveva un giorno libero - racconta Bignasca - Siamo andati là e abbiamo passato 14 ore in studio. Il resto è stato registrato agli Wise Monkeys di Locarno e La Sauna di Varese».

 Chitarra e voce, una voce intensa che è un sofferto ruggito color ruggine.Un timbro alla Eddie Vedder e un amore viscerale per i grandi cantautori lingua inglese che si respira in tutte le tracce dell'album. "Bruce Springsteen, Tom Petty, Pete Seeger, Lou Reed e i Velvet Underground, gli Stones, gli Zeppelin, Tom Waits. E sicuramente sto dimenticando qualcuno", racconta Andrea riguardo agli artisti la cui musica gli ha cambiato la vita. "Sono cresciuto con questa musica, grazie a mio padre per primo. In casa non avevamo altro che musica anglosassone. Non ho praticamente mai ascoltato musica italiana». E il risultato, rende onore ai suoi modelli.