Un nuovo Thor dove non manca l'ironia

In piena espansione il Marvel Cinematic Universe
Chris Hemsworth è di nuovo Thor
Marisa Marzelli
02.11.2017 00:22

Terzo capitolo della trilogia dedicata alle avventure del dio nordico del tuono, Thor: Ragnarok fa parte del Marvel Cinematic Universe, il ricco (in tutti i sensi) mondo multimediale di Casa Marvel. Dove si aggirano, da soli o in gruppo, i supereroi dei fumetti di cui la Marvel detiene i diritti. Thor: Ragnarok evidenzia come il progetto Marvel sia flessibile, pronto a correzioni di rotta in base ai gusti del pubblico. Qualsiasi spettatore assiduo di cinefumetti, ad esempio, noterà subito che Ragnarok nel tono, nei colori, nei dialoghi, nell'(auto)ironia si avvicina più alla serie Guardiani della Galassia che alle precedenti gesta di Thor e degli Avengers. Cosa facilmente spiegabile perché Guardiani della Galassia (sempre Marvel) ha avuto grande successo.In Ragnarok (nella mitologia scandinava il termine indica la battaglia finale, la resa dei conti tra Bene e Male) Thor (sempre interpretato da Chris Hemsworth), che perde presto il martello e poi gli tagliano anche i lunghi capelli biondi, deve cavarsela girovagando tra i pianeti per riuscire a salvare il trono di Asgard, insidiato dalla sorella maggiore Hela, la dea della morte (Cate Blanchett). il fratellastro Loki, il dio degli inganni (Tom Hiddleton), fa sempre il doppio gioco ma sembra leggermente più collaborativo. Dopo essere stato catturato dal Gran Maestro (Jeff Goldblum) Thor finisce nell'arena a combattere come gladiatore contro un imbattibile guerriero che non è altri che Hulk (Mark Ruffalo). Prima di salvare Asgard bisognerà mettere su una squadra comprendente, accanto all'eroe, Hulk e Loki anche la new entry Valchiria (Tessa Thompson) tosta ma incline alla bottiglia.Quando non si combatte, si indugia in molte battute e gag, la tensione si stempera in revival anni '70-'80, compresa la musica dei Led Zeppelin. Se la logica della trama è inconsistente, ma lo è quasi sempre in questi film, si ammirano le complicate scene d'azione, l'alto livello degli effetti speciali, personaggi strampalati e, nella seconda parte, la complicità della «squadra».Nel cast, Chris Hemsworth, pur palestratissimo, ha un volto pacifico adatto all'ironia e alla comicità. Sprecata Cate Blanchett: di lei risaltano più che altro le mise alla Malefica. Jeff Goldblum se la gode, mentre il personaggio di Idris Elba è poco valorizzato. Sebbene in un ruolo defilato, a spiccare è il carisma del Loki di Hiddleston. Dirige Taika Waititi, un regista, sceneggiatore e attore comico neozelandese.

In questo articolo: