Bislimi: «L'obiettivo è stato raggiunto, dobbiamo esserne fieri»
Per prenotare i biglietti aerei è ancora presto. Segnatevi però le date sul calendario: 6 e 13 marzo. Due partite che profumano di storia. Sì, il Lugano vola agli ottavi di finale di Conference League, chiudendo la prima fase della competizione con il punticino che serviva. Certo, potevano essere tre. Perché i bianconeri, contro il Pafos, hanno condotto le danze sino al 95’. E addirittura avrebbero potuto chiudere al secondo posto la classificona del terzo torneo UEFA. La spizzata di testa di Goldar ha invece costretto gli uomini di Mattia Croci-Torti ad accontentarsi della sesta posizione. E, a immagine di un Renato Steffen furioso, forse a masticare anche un pochino amaro. Quantomeno a caldo. Il traguardo raggiunto, infatti, resta clamoroso.
Peccato non averla chiusa
Dicevamo di un sogno e del prossimo viaggio per mantenerlo vivo. Venerdì, a Nyon, verrà fatta chiarezza sugli accoppiamenti nei playoff di febbraio. Ma il Lugano conosce già i potenziali avversari che gli contenderanno i quarti e arrivando secondi sarebbe potuta andare peggio: si tratta degli sloveni del Celje e di tre formazioni cipriote, l’Omonia Nicosia, l’Apoel e di nuovo il Pafos.
La squadra di mister Carcedo non ha sfigurato alla Stockhorn Arena. Il peccato capitale dei bianconeri, però, è stato quello di non mettere in ghiaccio la vittoria nella ripresa. In un primo tempo segnato dalle continue folate delle squadre e pure da una bufera di nevischio, i ticinesi erano stati bravi a ribaltare il risultato. Il solito inserimento al bacio di Belhadj e il terzo gol nel giro di due settimane di Mattia Bottani avevano reso indolore lo sfortunato autogol di Saipi. E ciò nonostante la ricorrente pericolosità dei ciprioti. Come accennato, poi, due volte Belhadj e due volte Steffen hanno mancato l’appuntamento con il tris.
Obiettivo raggiunto
E così, sino all’ultimo respiro, c’è stato pathos. C’è stato il Pafos. «Dovevamo essere più scaltri e sfruttare le diverse occasioni create dopo la pausa» riconosce Uran Bislimi al termine della gara. Per poi comunque lasciarsi andare a un sorriso carico di stanchezza e orgoglio: «L’obiettivo è stato raggiunto. Facciamo parte delle migliori compagini di Conference League. E questo significa aver scritto la storia. Dobbiamo esserne fieri». Il Lugano, oltretutto, si è meritato tutto. «Se sono sorpreso del nostro cammino? No, siamo una squadra di qualità e lo abbiamo dimostrato. Vogliamo continuare a farlo in marzo». Preparate i passaporto.