Arigoni e Hajdari affossano il Lugano

Concede le prime tre reti della sua stagione, ma ha poche colpe su ognuna di esse. Anzi, prima di capitolare effettua pure delle parate importanti.

Per 68’ disputa una buona partita. Poi rovina tutto con uno scellerato passaggio alla cieca, che si trasforma nell’assist per l’1-0 di Afriyie.

Vero baluardo, è l’unico del reparto arretrato a non perdere mai la bussola, mettendoci pezze come può.

Discorso identico a quello fatto per Arigoni: rovina una buona prestazione con una clamorosa ingenuità che trasuda supponenza.

Oltre a fornire un’altra prova anonima, questa volta vi allega pure un’inconsueta dose di errori nella costruzione.

Svolge un gran lavoro in fase di copertura, che però sfocia in un mancato apporto qualche metro più avanti.

Il capitano si fa il mazzo, sobbarcandosi un enorme lavoro tra difesa e centrocampo. Prova sempre ad accendere la luce e non si tira mai indietro.

Il piede è educato, finanche vellutato, ma di fatto non riesce mai a entrare in partita.

In fase di copertura è prezioso, okay. E si impegna anche a rimanere nel vivo delle azioni. Stringi stringi, tuttavia, tira assieme molto poco.

Riceve pochi palloni giocabili, ma li sbaglia tutti. E la sua frustrazione verso i compagni obbliga persino l’arbitro Schärer all’intervento. Qualcosa non va.

Lotta e si spende a tutto campo, un sacrificio che lo priva di un pizzico di lucidità nei momenti decisivi.

Una fiammata, poi si spegne - come tutti - nel finale.

Perde un pallone sanguinoso, che favorisce la ripartenza da cui scaturisce il 3-0.

Pochi minuti per sfiorare il gol della bandiera con una girata.

La squadra non ha la giusta attitudine, e al netto degli errori individuali paga una prova opaca. Il 3-0 è bugiardo, ma il suo Lugano crea troppo poco per meritare più di un pareggio.