Caggiano: «Maxi Lopez? In 3 anni vogliamo raggiungere grandi obiettivi»

«Sono felicissimo». La voce di Antonio Caggiano è carica di entusiasmo. E di speranza. Da poche ore, d'altronde, il Paradiso non è più solo una sua creatura. Attraverso la società d'investimento Maxco Capital, l'ex calciatore argentino Maxi Lopez ha messo le mani sul 40% del club.
«Sì, sono felicissimo» riprende il presidentissimo. Che tiene subito a precisare un aspetto: «Non si tratta di un'operazione finalizzata ad arricchire il sottoscritto. Anzi. È la società ad acquisire un know-how importante, per altro da subito. Maxi e i suoi collaboratori hanno un obiettivo chiaro: migliorare l'organizzazione delle squadre per cui lavorano e, di riflesso, portarle a competere a un livello più alto. Il progetto che mi è stato presentato è accattivante e, ripeto, poggia sulle competenze di uno staff molto efficiente. Il Paradiso, più che maggiori risorse finanziarie, avrà a disposizione persone di qualità, pronte a dare un futuro solido e ambizioso alla nostra realtà».
Una realtà, quella del Paradiso, che rimane ticinese. Il che non costituisce un dettaglio, considerate le diverse scottature già vissute in passato con uno o l'altro investitore straniero. «La decisione di mantenere il 60% del club si spiega anche per questa ragione» ammette Caggiano. «È giusto mantenere un equilibrio e fornire delle garanzie al territorio, Comune in primis, che in questi anni ha sostenuto in più modi la prima squadra. Per tacere del legame strettissimo che, sin da ragazzo, mi unisce all'FC Paradiso e a Paradiso».
Di questa variabile - chiamatela ritrosia, chiamatelo meccanismo di autodifesa - ha naturalmente dovuto tenere conto Maxi Lopez. «Non a caso - spiega Caggiano - le trattive di questi mesi non sono state semplici. Maxi, va da sé, è abituato a ragionare su scala internazionale. La nostra dimensione, però, è ristrettissima. E in questo senso ho voluto tutelare tutti, dalle infrastrutture al Comune. Sino alla mia reputazione, ovviamente».
Sui prossimi passi della nuova coalizione, il presidente precisa. «Abbiamo deciso di elaborare una pianificazione su 3 anni. In questo lasso di tempo intendiamo raggiungere obiettivi importanti sul piano sportivo. E non credo serva specificare quali». Si scrive promozione, si legge Challenge League. Con tutti i risvolti del caso, qualora accadesse, sul piano dei rapporti d'interesse e convivenza con l'FC Lugano, vicino di casa. «Sono curioso di vedere quanto sarà aperta la mentalità dei bianconeri» osserva in merito Caggiano. «Avvicinarci al Lugano, va da sé, rappresenterebbe un passo naturale. E per certi versi obbligato per quanto concerne l'eventuale stadio in cui esibirsi».
Musica e negoziazioni di un futuro ancora lontano. Torniamo al presente «Il personale che inizierà a operare a favore del club si muoverà anche e soprattutto in termini di conduzione societaria» evidenzia Caggiano. Che cosa significa? «Due persone, da un lato, si occuperanno di questioni finanziarie e commerciali. Un gruppo di 4-5 persone, dall'altro, si concentrerà sulle attività di marketing, unendo visibilità e vendibilità del prodotto FC Paradiso al di fuori dei confini nazionali».
Sulle cifre dell'operazione, infine, il presidente non si espone. «Per correttezza rispetto al mio nuovo partner. Non è né tanto, né poco. Parlerei di una cifra simbolica, che verrà immediatamente riemessa in circolo per il bene del club».