Croci-Torti: «Ho percepito un livello di aggressività, intensità e concentrazione davvero incredibile»
Lo scenario è il seguente: due sconfitte consecutive, tre titolari assenti e la sfida con la capolista che si mette male dopo nemmeno 10’. Insomma, una situazione tutt’altro che idilliaca, di quelle che fanno sorgere un’infinità di dubbi. Un’oretta dopo, invece, il tabellone di Cornaredo indica il 4-1 in favore dei bianconeri e il pubblico di casa applaude a gran voce la compagine di Mattia Croci-Torti. No, il Lugano non ha tremato e, anzi - fatta eccezione per quell’inizio traballante - ha disputato una partita pressoché impeccabile.
«Reazione da grande squadra»
Alla fine del confronto, è stato lo stesso tecnico bianconero a riconoscere gli enormi meriti della sua squadra. «I primi minuti sono stati tremendi e abbiamo commesso diversi errori. Tuttavia, nonostante lo svantaggio abbiamo cercato di riprenderci attraverso il gioco e il coraggio. Non ho neanche fatto in tempo a provare della paura talmente abbiamo risposto in fretta, detto molto sinceramente è stata una reazione da grande squadra, matura». Malgrado le assenze - di Belhadj, Bislimi e Aliseda, che potevano risultare assai pesanti - i bianconeri sono riusciti a dominare i tigurini guidati da Ricardo Moniz, sopraffatti dalle continue verticalizzazioni degli uomini del Crus. «Il calcio è come una partita di scacchi: bisogna trovare le mosse giuste. L’idea era quella di attaccare la profondità più di quanto proponiamo solitamente, abbiamo messo in pratica ciò che avevamo preparato ed è funzionato ».
Tutto, quindi, è filato perfettamente liscio con la retroguardia ospite che più volte si è trovata scoperta e chi ne ha approfittato, in maniera spietata, è stato il solito Renato Steffen, autore di una pesantissima doppietta. «La rete del pareggio è stata una scintilla, da lì in poi abbiamo messo in mostra tutte le nostre qualità, controllando le redini del confronto. Sono molto fiero per come abbiamo giocato, è stata una gara di alto livello da parte nostra. Rispetto alla sfida disputata al Letzigrund – dove l’attaccante era stato Przybylko – con Vladi abbiamo messo in campo caratteristiche differenti, il che ci ha logicamente portato a cambiare il nostro gioco: volevamo attirarli per crearci spazi nella corsia centrale e sfruttare così la nostra velocità davanti».
Grande consapevolezza
Al di là di un piano tattico che si è rivelato impeccabile, ad impressionare è stata la convinzione di un Lugano compatto e fisicamente pimpante. «È difficile poter sempre contare sulle energie che avevamo oggi - ha affermato Croci-Torti a riguardo - giocando così spesso si fatica a trovare continuità nell’allenamento. Le due settimane di pausa ci hanno fatto bene e negli scorsi giorni ho percepito un livello di aggressività, intensità e concentrazione davvero incredibile».
Un successo del genere - tanto netto quanto importante - accresce in maniera vistosa la consapevolezza nei propri mezzi. «Devo dire la verità - ha detto il Crus - avevo pochi dubbi a proposito della vittoria odierna. Ho chiaramente percepito che questa squadra vuole vincere il campionato. È una sensazione che ho provato più volte nel corso di questo campionato: ci crediamo e siamo convinti delle nostre possibilità. L’unica squadra che temo, alla fine, è proprio la mia».
Il dovere di essere critici
E dire che qualche preoccupazione - in seguito ai k.o. contro Backa Topola e Young Boys - era sorta. Per i risultati, certo, ma anche per alcune dichiarazioni pepate provenienti dallo stesso spogliatoio bianconero. Ogni possibile polemica, però, sembra essere stata spazzata via. «Dobbiamo essere in grado anche di saper accettare che, a volte, le cose non vanno per il verso giusto e bisogna restare tranquilli. Ultimamente queste polemiche, leggere, mi hanno toccato veramente poco. Quelli vissuti, sono stati attimi di nervosismo e di stanchezza che si vivono in maniera naturale durante una stagione. In questo Cantone – rispetto alle altre realtà - siamo molto seguiti a livello mediatico e noi ci mettiamo sempre la faccia, perciò può anche capitare che nei momenti di stanchezza i giocatori possano incappare in qualche dichiarazione sbagliata».
Per Steffen, vivere delle situazioni del genere può addirittura aiutare la squadra. «Le polemiche non mi mettono a disagio, anzi. Io trovo che siano normali e facciano parte del gioco ed è giusto, in determinate occasioni, parlarsi con franchezza. Anzi, questi momenti possono servire – come è stato il caso oggi - e tramutarsi in delle risposte positive sul campo. Nella posizione in cui ci troviamo, abbiamo il dovere di essere critici con noi stessi per mantenere sempre al massimo il desiderio della vittoria. Se le polemiche sono seguite da una vittoria per 4-1, beh io le accolgo più che volentieri».