Croci-Torti si gode il passaggio del turno: «In Coppa si gioca soprattutto con la testa»
A volte serve pazienza, e ci vuole pure più sofferenza del previsto. Non l’ha di certo scoperto alla sua ventesima partita di Coppa Svizzera da allenatore del Lugano, Mattia Croci-Torti. D’altra parte, le doti del tecnico bianconero a leggere le partite a e deciderle grazie ai suoi cambi sono risapute. E così, a fare la differenza nella fredda notte di Yverdon è stato Belhadj, entrato a venti minuti dalla fine e subito decisivo. Proprio quando, in casa Lugano, si iniziava a intravvedere qualche fantasma. «In queste partite di Coppa, i giocatori in panchina sanno benissimo che possono essere più importanti dei titolari, perché in caso di supplementari si possono fare sei cambi, e spesso chi entra a partita in corso può anche essere chiamato a calciare un rigore. Stasera chi è entrato l’ha fatto con lo spirito giusto».
Qualche brivido di troppo
La squadra di Mattia Croci-Torti ha meritato il passaggio ai quarti di finale (2-0 il risultato). Nel calcio, però, non è un segreto che a decidere le partite siano i dettagli. Ecco, diciamo che in questo senso il Lugano a tratti se l'è vista brutta. Quando Rodrigues è andato a sbattere sul palo a inizio ripresa, ad esempio, ma anche quando pochi minuti dopo Baradji, da ottima posizione, ha clamorosamente mancato lo specchio della porta. Eravamo sullo 0-0 e la partita avrebbe potuto davvero mettersi su binari inquietanti per gli ospiti. «Le partite di Coppa, però, si giocano prima di tutto con la testa» ha tenuto a evidenziare l’allenatore bianconero, alla diciottesima vittoria in venti partite di Coppa Svizzera. «Siamo stati sul pezzo fino alla fine, e durante tutta la partita abbiamo cercato di mantenere il controllo del gioco. Non è stato sempre facile, ma sono molto soddisfatto della prova di maturità che ha passato questa sera la mia squadra».
Zanotti accende la luce
Maturità e mentalità, sì, ma se a fine partita a festeggiare il passaggio sono stati i bianconeri, mentre i tifosi i tifosi della squadra di casa estraevano uno striscione con scritto «Mangiarratti basta», è soprattutto perché il Lugano ha in rosa giocatori che l’Yverdon non ha. Sì, pensiamo all’imprescindibile Mattia Zanotti. A riposo domenica a Ginevra, il terzino scuola Inter ha dapprima regalato l’assist dell’1-0 a Belhadj per poi inventarsi un’azione in solitaria con tanto di tiro deviato che è valso il secondo gol. E il passaggio del turno. «Lui e Valenzuela ci hanno dato tanto sulle fasce» ha commentato il Crus. Servono anche a questo, i giocatori di un altro livello.