Calcio

Lo stipendio di Shaqiri? Ripagato con una maglia da record

Il Basilea, tornato a sognare il titolo e forte dell’effetto «XS», si appresta a lanciare un nuovo kit, il quarto e in edizione limitata - Da luglio a oggi il club ha venduto 16mila divise, una cifra da primato e raddoppiata rispetto a un anno fa - Sulla metà figurava il numero 10
©KEYSTONE/GEORGIOS KEFALAS
Massimo Solari
21.11.2024 20:09

Un anno fa, di questi tempi, Basilea era una piazza depressa. Arrabbiata, anche. I renani chiudevano mestamente la Super League, con appena 8 punti in 13 partite, a 20 lunghezze dal leader Young Boys e a -9 dalla riga di metà classifica. Un disastro. Fabio Celestini aveva preso le redini della squadra a inizio novembre. E, nonostante un paio di sussulti, la sua mano faticava ancora a emergere. Al rientro dall’ultima sosta dedicata alle nazionali, dunque, il club si era avvicinato con i nervi tesi e persino una certa paura.

Oggi, a dodici mesi di distanza, il pubblico basilese freme per l’entusiasmo. Al St. Jakob Park la parola «titolo» non è più un tabù. La graduatoria, d’altronde, vede gli uomini di Celestini in seconda posizione, a un passo dallo Zurigo capolista. Domenica è in agenda la sfida casalinga contro il Servette, appaiato in classifica. E per l’occasione la società non ha lasciato nulla al caso.

Uno sponsor tecnico flessibile

Lo shop dello stadio sarà aperto eccezionalmente dalle 10. Il motivo? Chi possiede l’abbonamento o ha acquistato un biglietto per il match potrà mettere le mani su una nuova maglietta, la quarta. La divisa, in edizione limitata, è in oro e ricorda il guscio dell’uovo da cui prende vita il basilisco, simbolo araldico della Città e del club. Per buona parte delle società calcistiche superare la canonica soglia delle tre maglie stagionali costituisce l’eccezione, in casa Basilea - invece - è la regola. Basti pensare che si tratta della 17. tenuta in soli tre anni e mezzo. In questo caso, poi, l’operazione appare piuttosto chiara. Anche se, da noi contattato, il club tiene a fare una premessa. «Con il passaggio a Macron (luglio 2022), godiamo di più opzioni e maggiore flessibilità nel design delle maglie». Insieme a questo sponsor tecnico, viene dunque aggiunto, «sono sempre stati realizzati quattro o addirittura cinque kit a stagione».

La miccia? Un design insolito

Il timing per il lancio di «Alli zämme», così è stata denominata la quarta divisa basilese, non è tuttavia casuale. E la società non fatica ad ammetterlo. «L’attuale successo sportivo sta avendo un impatto positivo su molti settori, e naturalmente sulla vendita delle maglie da gioco». Non solo. «Il fatto che in questa stagione il Basilea indossi delle tenute molto particolari o insolite ha senza dubbio contribuito a incrementare ulteriormente le vendite».

L’arrivo di Shaqiri? Solo nella prima settimana sono state vendute circa 4.000 maglie
Simon Walter, ufficio stampa FC Basilea

Già. Al momento della loro presentazione, le divise «home» (rossoblù) e «away» (bianconere) hanno generato un acceso dibattito. Il design scelto, con le fiamme ad avvolgere fronte e retro della maglietta, ha fatto centro. Ma a fare il botto è stato il terzo kit, interamente verde e pure pensato per richiamare il basilisco. Il club, d’altronde, lo ha messo sul mercato il 20 agosto, giorno della presentazione di Xherdan Shaqiri. Boom, appunto. Successo ed effetto traino per tutte e tre le divise stagionali sono stati clamorosi.

Un'onda da cavalcare

«L’effetto Shaqiri si nota chiaramente anche nella vendita delle maglie» conferma il club. «Solo nella prima settimana, sono state vendute circa 4.000 maglie con il numero 10». Sponda St. Jakob si tiene a precisare che l’ultimo modello in oro era stato pianificato con largo anticipo e che, quindi, sarebbe stato prodotto pure senza «XS» in rosa. Bene. L’onda, però, andava solo cavalcata. Sentite che numeri. «Attualmente - quantifica la società - siamo a circa 16.000 maglie vendute da luglio a oggi, di cui poco meno della metà con il numero 10 di Shaqiri. Si tratta di un record assoluto e di un valore doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il tutto, va da sé, senza la nuova quarta maglia, che ha comunque avuto un riscontro molto positivo». E se una maglietta originale costa dai 100 ai 125 franchi, beh, l'operazione Shaqiri - salario da 1,7 milioni di franchi annui - rischia di essere già stata ripagata.

Allo shop bianconero i preferiti sono Steffen e Bottani

Lugano non può competere con i numeri di Basilea. È una sfida impari, punto. Ma ciò non significa che il mercato delle maglie da gioco venga sottovalutato a Cornaredo, anzi. In questa stagione le divise vendute hanno toccato quota 400, pezzo più, pezzo meno. E, ci è stato riferito, i giocatori preferiti allo shop bianconero sono Renato Steffen e Mattia Bottani. Ma chi, magari per Natale, vorrebbe regalarsi il kit indossato dal proprio idolo, potrà presto fare capo a un canale supplementare. Nelle scorse ore il club ha annunciato l’inizio della collaborazione con MatchWornShirt, nuovo partner ufficiale per l’asta online delle maglie della squadra di Mattia Croci-Torti. La prima occasione per ottenere un oggetto da collezione - con tanto di firma del giocatore interessato - si presenterà domenica, quando i tifosi potranno partecipare all’asta delle divise originali indossate contro lo Zurigo. E, da notare, i proventi dell’iniziativa saranno destinati all’Academy bianconera. Tra le maglie in palio non vi sarà quella di Uran Bislimi, squalificato. Poco male: c’è tempo. Il centrocampista - ha fatto sapere ieri la società - ha prolungato di una stagione il suo contratto. Il 25.enne si è legato ai colori bianconeri sino a giugno 2027.

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