Calcio

Lugano: è una rimonta pazzesca

Il Baroan è rampante, ma i bianconeri ribaltano il Winterthur nella ripresa con super Cimigniani e Koutsias
© KEYSTONE/Walter Bieri
Massimo Solari
25.01.2025 23:30

Che storia. O meglio che storie pazzesche ha narrato Winterthur-Lugano. Una sfida che, per 45 minuti, ha avuto un solo eroe. Il Baroan rampante, autore della doppietta che - clamorosamente - stava consegnando la vittoria all’ultima della classe, affliggendo invece la capolista. Nella ripresa, però, i bianconeri hanno svoltato. Eccome. Sono cambiati gli interpreti ed è cambiata l’inerzia dell’incontro. L’anima della squadra di Mattia Croci-Torti, a lungo assente ingiustificata, è tornata a farsi vedere. E in modo prepotente. Dapprima spaventando Frei e compagni e il pubblico della Schützenwiese, poi facendoli temere il peggio, infine travolgendoli incredibilmente.

Il francesino terribile è tornato

A ribaltare il Winterthur sono state le grandi giocate di Yanis Cimignani e Georgios Koutsias. Da comprimari ad attori protagonisti di un racconto indimenticabile. Il francesino terribile ha mostrato la via, raddrizzando l’incontro quasi da solo, nel giro di 18 minuti. «Una tripletta sarebbe stata ancora più speciale» ha ammesso «Cimi» ai microfoni della RSI, alludendo alla traversa colpita sul 2-2. «Ma con l’assist decisivo per il gol vittoria di Koutsias va benissimo così». Già, dopo aver superato due volte Kapino, il mancino educatissimo di Cimignani ha permesso a Koutsias di vergare un epilogo dolcissimo. E al Lugano di tentare finalmente una piccola fuga al vertice. «È senza dubbio un successo pesante in chiave titolo» ha confermato Cimignani.

Vladi tradisce ancora

A fargli eco, poco dopo, è stato il tecnico bianconero. «È vero, vittorie come questa possono dare una spinta importante al nostro girone di ritorno» ha commentato il Crus. Per poi fare ammenda: «Abbiamo degli obiettivi ambiziosi, ma esprimendoci come nel primo tempo o come nei 20’ iniziali della sfida col Basilea non riusciremo a raggiungerli. Purtroppo per 45 minuti abbiamo dimenticato di combattere. E cioè della prima cosa da fare sul difficile campo del Winterthur. Per fortuna dopo la pausa si è vista la giusta attitudine. Quella di una squadra coraggiosa».

Per una volta, Papadopoulos e Grgic hanno toppato completamente la personale partita. Croci-Torti, però, non punta il dito contro uno o l’altro singolo. «Semplicemente, nel primo tempo, il Lugano non è stata una formazione compatta. Non ha giocato da squadra, lasciando troppi metri all’avversario». Sono così arrivati altri due gol da aggiungere alla casella «passivi». «Alla vigilia - ha indicato ancora l’allenatore ticinese - avevo preferito porre l’accento e il mio disappunto sui gol sbagliati. Ebbene, ne abbiamo realizzati tre in un tempo. Ed è un buon segno». Già, peccato che Vladi abbia tradito ancora. Fallendo chance cristalline. Koutsias, lui, ha invece riscritto la storia di una partita che assomigliava a un incubo. Dalla Grecia con furore, passando per Chicago. Se una notte d’inverno un viaggiatore.

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