Molti meno gol, stessi punti: i mal di trasferta bianconeri
Cattiva notizia: il Lugano fatica tremendamente a segnare in trasferta in campionato. Rassicurazione: perlomeno in Coppa Svizzera, la statistica tende a svuotarsi di significato. Conta solo vincere, poco importa se con una o più reti, o perché no ai rigori. Al match di Yverdon, dunque, il Lugano può avvicinarsi senza rimuginare eccessivamente su uno dei principali (e pochi) malanni di questa prima parte di stagione. Malanno che però è oggettivo e che, a margine del sonoro 3-0 subito allo Stade de Genève, merita di essere analizzato. E contestualizzato.
Partiamo dai numeri, appunto. Sin qui, i bianconeri hanno realizzato la miseria di 7 reti in 8 incontri disputati lontano da Cornaredo. Meno di uno a partita. E benché non si tratti di hockey, pensare di potersi sempre imporre in casa d’altri con il minimo scarto è francamente illusorio. I successi esterni, non a caso, sono stati due (a Basilea in agosto e a Losanna a metà settembre). Poi due mesi e mezzo segnati da tre pareggi e tre sconfitte. E in tre di queste sei uscite, la formazione di Mattia Croci-Torti è andata in bianco.
Rendimento insufficiente
In Super League, solo GC (4 gol) e Winterthur (6) presentano numeri peggiori. Delle sei migliori formazioni del torneo, per contro, Lugano e Losanna sono le meno convincenti quando si tratta di trovare la via della rete in trasferta. Il Servette ha totalizzato 11 gol, lo Zurigo 13, il Lucerna 15 e il Basilea addirittura 24. I tiri in porta scagliati dai bianconeri nelle gare giocate in trasferta spiega in parte questo dato negativo. In media, Przybylko e compagni centrano lo specchio della porta 4,5 volte. Poche. E a proposito del centravanti polacco. Addossargli tutte le colpe per le lacune realizzative della squadra sarebbe tanto ingeneroso, quanto scorretto. Ci limitiamo a una constatazione oggettiva. Sulle otto gare in trasferta del Lugano, lo spilungone ex Chicago Fire ne ha disputate sei da titolare. Il bilancio? Przybylko ha deciso la sfida di Basilea, ha iniziato tutti e tre gli incontri finiti male e nei pareggi del Letzigrund - contro GC e Zurigo - ha tutto fuorché convinto. Ebbene, al netto della volontà di controllare ogni match, il Lugano è senza dubbio stato chiamato a operare maggiormente di rimessa fuori casa. E in questo esercizio, nella ricerca della profondità per esempio, Przybylko non ha brillato. L’ultimo match di Ginevra ne è stata l’ennesima dimostrazione.
Quando e quanto manca Nacho
E Vladi? Beh, curioso. Complice i cronici problemi fisici, il centravanti d’origine kosovara ha disputato solo un incontro dal primo minuto. A Losanna. Peccato che dopo 7’ sia stato costretto a lasciare il campo proprio a causa di un infortunio. A fare la differenza in quel match, ma soprattutto in quasi ogni trasferta conclusa a punti dal Lugano, è stato Ignacio Aliseda. L’argentino ha firmato quattro delle sue sei reti in campionato lontano da Cornaredo. E la sua assenza nelle ultime due partite esterne, con YB e Servette, è stata evidente. Ah, «Nacho» non era tra i titolari nemmeno in occasione del 2-0 subito a Yverdon.
Ambizioni e mercato
Ci sono altre buone notizie. Se il Lugano flirta con il vertice della classifica, evidentemente, è grazie al ruolino di marcia fra le mura amiche. Con 19 punti e 18 gol all’attivo, nessuno fa bene come gli uomini del Crus nel proprio stadio. Non solo. Gettando uno sguardo alla scorsa stagione, ci sono diversi buoni motivi per sperare. È vero, un anno fa, in otto trasferte, i bianconeri avevano firmato 16 reti, più del doppio rispetto a oggi. E però, ciò che più conta, i punti guadagnati erano identici: 9. Dopo la pausa invernale, abbandonato il fardello europeo, il Lugano si era inoltre scatenato. Basti pensare che a fine campionato era risultato il club con più punti (32) e più reti (36) in trasferta. Ora i bianconeri vogliono rimanere aggrappati alla Conference League. D’accordo. Ma vogliono (e necessitano) pure di un attaccante.