Nel segno di Vladi e Marques e del turnover del Crus
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Due magie. E infine un gol tanto importante, quanto inaspettato. Vladi, Marques e Belhadj. Eccoli i tre protagonisti della Schützenwiese. Fautori, sì, del secondo successo consecutivo in campionato per il Lugano. A cadere, dopo il Losanna, è stato il Winterthur, compagine che non assaporava l’amaro gusto della sconfitta da quasi due mesi. Che i bianconeri riuscissero a concedere il bis, insomma, era tutto fuorché scontato. Alla luce dell’avversario, appunto. Ma anche in considerazione delle scelte compiute da Mattia Croci-Torti. Per dire: non tutti avrebbero lasciato in panchina Celar, tornato a convincere e sorridere in settimana. Eppure la mossa del tecnico momò si è rivelata pagante. Nel primo tempo, il sostituto Vladi si è caricato la squadra sulle spalle. Abbattendo i difensori del Winterthur quasi fossero birilli e - soprattutto - timbrando ancora il cartellino con una frustata dai 20 metri. E che bell’azione corale, quella del Lugano.
Sotto la curva, senza paura
L’ex attaccante dell’Aarau, va da sé, ha
affrontato il dopo partita con il sorriso. «Cerco di sfruttare ogni chance
concessami dal mister. E sin qui direi che è andata bene». Vladi, suggerivamo,
ha fornito i primi impulsi ai compagni. Di più: appena infilato l’1-0, il
centravanti d’origine kosovara ha pure provocato la curva di casa, le mani
dietro le orecchie. «Sono stato beccato dal primo minuto, persino con frasi in
albanese. Mi è sembrato doveroso rispondere sul campo». Eccome. «Se ora
arriverà una convocazione dal Kosovo? Vedremo» ha affermato sornione il numero
19 bianconero.
«La mia magia? Non saprei spiegarla»
Avanti
nel punteggio, il Lugano ha a lungo addomesticato il Winterthur. Senza
impressionare, certo, ma mostrando una buona dose di maturità. Già. Peccato
che, come contro il Losanna, un altro blackout ha rimesso tutto in discussione.
A Cornaredo, qualche giorno fa, la frittata era stata collettiva. Sabato, per
contro, le marcature «molli» di Marques e Belhadj hanno permesso a Burkart di
firmare un record (o quasi). L’attaccante del Winterthur ha infatti pareggiato
i conti al primo pallone toccato, 15 secondi dopo aver messo piede in campo.
Pazzesco. Ancor più incredibile, fortunatamente, è stato il subitaneo 2-1
firmato da Marques. In sintesi: inserimento, controllo aereo, «sombrero» all’avversario
diretto e girata all’incrocio dei pali. «Come me lo sono inventato? Non sono
cose per le quali c’è tempo di riflettere» ha spiegato il giovane portoghese.
«È stato bellissimo. Dedico la rete alla mia famiglia e alla mia ragazza. E,
naturalmente, ringrazio l’allenatore per la fiducia accordatami in queste due
partite. Sì, sono felice». Cresciuto calcisticamente nelle giovanili dello
Sporting Lisbona, Marques sta prendendo le misure della Super League. «Non è
stato evidente. Soprattutto nelle prime settimane. Il massimo campionato
svizzero è molto esigente sul piano fisico, ma una partita alla volta sto
dimostrando di poterci stare». Vero. Ma sarebbe bello e importante che anche
Belhadj, una volte per tutte, riuscisse a cavalcare la rete che ha messo in
cassaforte il match della Schützenwiese. Il terzo protagonista di serata,
nonché cambio felice del Crus, è stato lui.