Svizzera: le note positive latitano, e la vittoria rimane un tabù

La Svizzera è un laboratorio senza idee. L’amichevole di Belfast, prima uscita di un 2025 che non presenta esami sino a settembre, doveva servire al commissario tecnico Murat Yakin per trovare alternative e nuove risposte. Perché no, per ravvivare un ambiente che dopo l’inebriante Europeo tedesco si è vieppiù spento. Ebbene, in questo senso il test contro la modesta Irlanda del Nord ha offerto poco. Pochissimo. Nemmeno il risultato, che per l’ottava volta consecutiva non si è tradotto in una vittoria per i rossocrociati. È quindi finita 1-1, con scarsi argomenti e pochi promossi sul fronte elvetico.
Una punizione infelice
Yakin ha messo subito alla prova Stefan Gartenmann e Isaac Schmidt, esordienti in una difesa che ha subito l’ennesima rete. E a permettere all’Irlanda del Nord di passare in vantaggio già al 16’ è stata proprio un’esitazione - per altro non isolata - del difensore danese del Ferencváros, naturalizzato in fretta e furia nelle scorse settimane. Dotato di parecchia personalità e un discreto coraggio in impostazione, Gartenmann ha provocato la punizione poi trasformata con decisione da Price. Gregor Kobel, sempre trafitto da quando ha preso il posto di Yann Sommer, non ha però letto correttamente la conclusione sul suo palo. «Nei primi 15’ abbiamo incontrato alcune difficoltà» ha ammesso Yakin ai microfoni della RSI. «Trovare immediatamente i giusti automatismi, alla luce dei tanti cambiamenti in formazione, non era evidente. Ma con il passare dei minuti le cose sono andate meglio. Abbiamo dominato un avversario dedito al gioco difensivo e dunque non facile da infastidire. A maggior ragione su un terreno in pessime condizioni. I neofiti, poi, si sono integrati bene. Sì, Schmidt e Gartenmann hanno fatto un buon lavoro in retrovia».


Capitan Embolo inconcludente
Le pedine offensive della Svizzera, al contrario, hanno deluso. Su tutte Breel Embolo, capitano intristito e inconcludente. A raddrizzare l’incontro prima della pausa, non a caso, ci ha pensato un centrocampista, e per di più su calcio d’angolo, specialità soprattutto nordirlandese. Vincent Sierro è calato nettamente alla distanza, ma oltre all’inzuccata valsa l’1-1 è stato fra i pochi a salvarsi.
Preoccupazione per Sanches
«I nuovi? Non è andata male» ha però tenuto a sottolineare pure Ricardo Rodriguez, autore dell’assist che ha permesso alla Svizzera di pareggiare. «Possono sicuramente fare meglio, ma trattandosi della prima partita va bene così. Certo, ora dobbiamo tornare a vincere». Già. Martedì a San Gallo arriva il Lussemburgo ed esperimenti o meno, servirà dare un senso al primo raduno dell’anno con un risultato finalmente positivo.
Al kybunpark, verosimilmente, avrebbe vestito una maglia da titolare Alvyn Sanches, gettato nella mischia al 68’ e purtroppo infortunatosi in modo serio a un amen dal triplice fischio finale. Peccato, perché il talento del Losanna aveva messo un po’ di pepe all’attacco elvetico. «Speriamo non sia niente di grave; tuttavia l’ho visto molto sofferente» ha osservato il ct, visibilmente preoccupato. A Belfast, a gara in corso e con grinta, ha debuttato anche Lucas Blondel. «Adattarsi al calcio europeo non è così semplice, ma mi sono sentito bene». La Svizzera un po’ meno.