Calcio

Cimignani si presenta: «Addio Corsica, ho scelto Lugano per fare la differenza»

L'esterno francese si è raccontato in occasione del primo allenamento della nuova stagione: «Sono qui per essere un valore aggiunto»
Il 21.enne francese. ©CdT/Gabriele Putzu
Massimo Solari
26.06.2023 19:30

Ha lasciato un’isola, la Corsica, per scovarne un’altra, più felice, sulla terra ferma. Yanis Cimignani ha abbracciato Lugano e il suo nuovo club senza rimorsi e con tanta personalità. «Sono qui per essere un valore aggiunto» ha dichiarato il 21.enne ex Ajaccio in occasione della ripresa degli allenamenti a Cornaredo.

La personalità, dicevamo. Il neoacquisto bianconero avrebbe voluto vestire la maglia numero 22. «Ma a bloccarla era già stato Ayman Al Wafi» racconta nella pancia della tribuna principale. Il francese ha dunque optato per la 21. «Vestita da tanti campioni che ammiro: Pirlo, Zidane e Dybala». Mica giocatorelli, per l’appunto. Cimignani, lui, è invece tutto da scoprire, benché l’alba della sua carriera qualcosa di intrigante l’abbia invero suggerita. Formatosi a Bastia, Yanis ha capito di poter scommettere sul pallone più a sud, all’Ajaccio. Grazie alle prestazioni offerte con questa maglia, sono infatti arrivate una promozione in Ligue 1 e pure la convocazione della nazionale Under 20. Tutto molto bello. «Dopo aver contribuito a questi successi, speravo in una ricompensa. Speravo di approfittarne». Già. Le presenze nel massimo campionato francese si sono invece fermate a quota 8.

Ajaccio, non mi basti più

E poi? Cosa è successo? «Sono emerse alcune frizioni sul piano contrattuale» spiega Cimignani. «L’intesa è venuta meno su diversi punti. Il club mi ha quindi avvertito: se non avessi rinnovato, l’esperienza all’Ajaccio si sarebbe conclusa anzitempo». Così è stato, con tanti cari saluti a una primavera da protagonista. «Ho trovato la cosa riprovevole, ma ho deciso di andare avanti per la mia strada. Un freno al mio sviluppo? No, non lo definirei così. Certo, guardare i compagni dalla tribuna non è stato semplice. Al contempo ho però voluto vivere gli ultimi sei mesi come una sfida, per lavorare sodo e - per esempio - crescere a livello mentale». Non solo. «Non firmare - sottolinea il 21.enne - è stata una mia scelta. E se oggi sono a Lugano è anche per questa ragione. Sono approdato in un club che gioca le coppe europee, che in Super League si batte per le prime posizioni e la conquista della Coppa Svizzera».

Sono un esterno molto tecnico, mancino, che ama giocare all’attacco

La Super League come la Bundesliga

A spingere Yanis verso il Ticino sono state pure le parole di una vecchia conoscenza dell’Aarau. «Spadanuda? È vero, ho chiesto il suo parere sia sul Lugano, sia sulla Super League» conferma Cimignani, parlando dell’ex compagno all’Ajaccio. «Kevin mi ha incoraggiato a perfezionare qui il mio percorso. Di più: ha aggiunto che mi divertirò molto perché ad attendermi è una lega a trazione anteriore, simile alla Bundesliga. È esattamente ciò che cercavo». Per rilanciarsi in Svizzera, solleticato dall’idea tedesca, l’esterno transalpino ha tuttavia dovuto fare un piccolo salto nel vuoto. Lasciare l’isola dopo averla amata. Un po’ come Jack e Kate in Lost.

«Ho riflettuto a lungo sul prossimo passo: restare in Francia o andare all’estero? Ho optato per la seconda opzione anche per lasciare la mia zona di comfort. La Corsica, dopo tutto, è una regione piccola, in cui tutti conoscono tutti. Volevo cercare qualcosa di diverso, imparare un’altra lingua. Insomma, le novità, così come la scoperta di nuovi ambienti mi incuriosiscono». Da ragazzo, per dire, Yanis si è appassionato all’astronomia, ai viaggi nello spazio. La grande disinvoltura e i sorrisi dispensati a ogni quesito, quelli, hanno per contro preso forma durante l’infanzia, vissuta fra la spensieratezza e la salsedine di un villaggio vacanze affacciato sul Mar Mediterraneo. Papà, originario di San Gimignano e giardiniere, vi lavorava.

La mia passione per l’astronomia? La scoperta di nuovi ambienti m’incuriosisce

Sognando Messi

Cimignani, ad ogni modo, non intende crogiolarsi in riva al Ceresio. Le ambizioni bianconere, va da sé, sono anche quelle del 21.enne francese. «Voglio essere un valore aggiunto della squadra, influenzarla in positivo, e sono felice di alimentare un progetto in cui mi riconosco pienamente. All’Ajaccio la difesa aveva la priorità, a Lugano è il contrario. Qui si vuole proporre un calcio offensivo, che è decisamente nelle mie corde. Sono un esterno sinistro, molto tecnico, che ama giocare all’attacco e nello stretto». L’idolo di sempre, non sorprende, si chiama Lionel Messi. Il mancino per eccellenza del calcio moderno. E, mannaggia, il neoarrivato in casa bianconera è arrivato a tanto così dal condividere la superficie di gioco con la Pulce argentina. «È evidente che giocare al Parco dei Principi contro il PSG era un obiettivo d’inizio stagione. Affrontare sul terreno Messi e Mbappé è un sogno. Non solo per il sottoscritto. Avrei tanto voluto essere in campo, ma ripeto: ho preso una decisione per il bene della mia carriera». Bonne chance.

Archiviate le visite mediche e gli esami fisici, la squadra di Mattia Croci-Torti ha svolto ieri il primo allenamento della stagione 2023-24. Sul B2 di Cornaredo, tolti i nazionali e gli infortunati, hanno preso parte alla seduta tutti i giocatori. Sì, compresi Ousmane Doumbia e Ignacio Aliseda, uomini mercato del club. Il centrocampista ivoriano attende solo il via libera da Chicago per raggiungere i Fire di Joe Mansueto. Il tutto, lo ricordiamo, sotto forma di prestito: 6 mesi e gli agognati playoff da raggiungere. La permanenza di Doumbia negli States, tuttavia, è tutto fuorché da escludere. Alla voce entrate, il mediano ex Sion Anto Grgic potrebbe essere annunciato già nelle prossime ore.
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