Granit Xhaka: «Alzo le mani e chiedo scusa alla squadra»
Granit Xhaka ha commesso una sciocchezza. Ne è consapevole. Anche perché a pagarne le conseguenze, domenica allo Stade de Genève e contro un avversario mica da ridere, saranno i compagni. Il capitano della Svizzera salterà il secondo match di Nations League con i campioni d'Europa della Spagna a causa dell'ingenua espulsione rimediata ieri a Copenaghen.
Il finale infuocato vissuto al Parken Stadium, lo ricordiamo, è costato la partita e i nervi alla selezione rossocrociata. Il centrocampista del Leverkusen, nel dettaglio, ha perso la testa una volta subita la rete dell'1-0. «La parola rispetto è molto importante nel calcio, ma i giocatori danesi hanno mostrato tutto fuorché un atteggiamento rispettoso» ha provato a giustificarsi Xhaka al termine del match perso con la Danimarca. Breve riassunto: prima che Dorgu trovasse il gol, Embolo era finito e rimasto a terra dolorante, complice il pestone di un avversario. I padroni di casa hanno tuttavia preferito proseguire l'azione, affondando il colpo e mandando su tutte le furie i rossocrociati.
Xhaka, che nel parapiglia seguente alla rete aveva preso per il collo il capitano danese Höjbjerg, è stato dapprima ammonito dal titubante arbitro Siebert. Un fallo gratuito in mediana, cinque minuti più tardi, si è invece tradotto nella seconda espulsione in carriera con la maglia della Nazionale. «Sono cose che non dovrebbero accadere al sottoscritto, lo so» ha riconosciuto Granit. «Purtroppo, però, ci sono frangenti in cui si perde il controllo di se stessi. Fa male a me e alla squadra. Perché non doveva succedere».
Già. Xhaka deve averci riflettuto anche durante la notte. Una notte probabilmente insonne. Non si spiega altrimenti il messaggio postato su Instagram nelle scorse ore. Poche parole ma cariche di significato. «Alzo le mani e chiedo scusa al team».