Calcio

Il ritorno di Baldo: «È l'occasione della mia vita»

Raineri è il nuovo allenatore del Bellinzona, dove aveva già operato tra il 2003 e il 2004 - «Io un prestanome? Macché, come Pablo Bentacur voglio solo vincere»
©CdT/Gabriele Putzu
Massimo Solari
13.09.2022 15:34

Un fiume in piena. Come sempre. Baldo Raineri è il nuovo allenatore del Bellinzona e la notizia, per il diretto interessato, costituisce una scarica d'adrenalina esagerata. Un regalo di Natale con tre mesi d'anticipo. «Sì, è l'occasione della mia vita» ammette il 60.enne siciliano. Toccherà a lui guidare i granata, quinta forza di Challenge League, dopo il naufragio della gestione Sesa e l'interimato di tre settimane targato Fernando Cocimano. «Bellinzona e il Comunale sono casa mia» afferma il tecnico nella sede dell'ACB. «Quando me ne andai nel 2004, però, la situazione era ben diversa. Quella era una formazione normale. Da oggi, al contrario, avrò la possibilità di lavorare con una squadra importante. E al servizio di una proprietà ambiziosa. Insomma, non ci nascondiamo. Vogliamo centrare la promozione in Super League. I posti disponibili per provarci sono tre. Ma noi, semplicemente, puntiamo a vincere il campionato». Parole coraggiose, non c'è che dire. «Ed è per questo che abbiamo scelto Baldo» sottolinea il direttore generale del club Pablito Bentancur, figlio del patron Pablo. «Non è un nome di peso? Questo lo vedremo a fine campionato. Mio padre mi ha sempre parlato bene del mister. È la persona di cui ha bisogno lo spogliatoio. Con Baldo Raineri, ne sono sicuro, siamo più forti». La prima avventura al Comunale, quasi 20 anni fa, si era chiusa in modo per certi versi rocambolesco. Raineri, ex allenatore del Chiasso in Challenge e Promotion League, non riuscì infatti a ottenere il patentino per operare nella lega cadetta. Già. Ora siamo quasi al paradosso. Perché c'è chi potrebbe pensare che la scelta della dirigenza granata sia caduta su di lui proprio per il patentino nel frattempo ottenuto. Un'investitura di comodo, per intenderci, così da mettere in panchina una figura manovrabile dall'alto. «Io un prestanome? Macché» taglia corto, ridendo, il nuovo condottiero del Bellinzona. «Queste sono speculazioni e voci messe in giro da chi prova invidia per la mia nomina» aggiunge Raineri. «Le cose sono molto semplici: conosco Pablo Bentancur da 20 anni, da quando collaboravamo a Biasca. Siamo entrambi persone sanguigne. E, al netto dei confronti che potranno esserci, abbiamo interessi comuni. Vincere e ancora vincere».

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