Calcio

Il sogno rimane vivo, ma servirà un'impresa

Il Lugano viene sconfitto di misura dal Fenerbahçe nell’andata del secondo turno preliminare della Champions League - I bianconeri dominano la prima parte della sfida, ma pagano a caro prezzo alcune ingenuità difensive - La rete allo scadere di Valenzuela rende un po’ più aperto il ritorno a Istanbul
© KEYSTONE/PETER KLAUNZER
Flavio Viglezio
23.07.2024 23:15

Il sogno è ancora vivo, la fiammella della speranza rimane accesa. Grazie, soprattutto, alla rete realizzata da Milton Valenzuela proprio all’ultimo secondo di gioco. Tra una settimana, nella bolgia di Istanbul, servirà però un’impresa. Già, il Lugano è stato sconfitto nell’andata del secondo turno dei preliminari di Champions League. In una Stockhorn Arena quasi tutta «turca», ad imporsi – ancorché di misura – è stato il Fenerbahçe, alla fine più esperto e smaliziato rispetto ai bianconeri. Il Lugano ci ha provato, ha disputato una prima mezz’ora di altissimo livello, ma poi ha pagato a carissimo prezzo alcune ingenuità difensive. Ingenuità che giocatgori di classe come Dzeko – tripletta ieri sera per lui – non perdonano. Sul piano del carattere la squadra di Mattia Croci-Torti ha dato tutto, ma rimane il rammarico per un risultato che avrebbe anche potuto sorridere al Lugano.

Mezz’ora da favola

Già, perché per lunghi tratti nei primi 45’ di gioco la formazione di José Mourinho non ci ha capito quasi nulla. Il Lugano ha fatto ciò che ha voluto con una personalità impressionante. È passato subito in vantaggio grazie ad un perentorio colpo di testa di El Wafi e ha continuato a spingere con trame strappa applausi. Purtroppo l’assenza di una vera prima punta – il Crus ha inserito Przybylko solo nella ripresa – ha impedito ai bianconeri di mettere ancora più pressione sulla difesa turca. Certo, Nacho Aliseda ha lottato con generosità, ma il ruolo di prima punta proprio non gli si addice.

Intervento incomprensibile

Poco male: i bianconeri hanno a lungo saputo contenere senza patemi i timidi tentativi del Fenerbahçe. Poi, a combinare il patatrac, ci ha pensato Yanis Cimignani. Il centrocampista francese – proprio allo scadere del primo tempo – ha commesso un fallo da rigore tanto ingenuo quanto inutile. Imperdonabile, anzi. Un’entrata totalmente scomposta a difesa piazzata. È vero: qualche secondo prima Mattia Zanotti aveva subito un evidente fallo non sanzionato dall’incerto arbitro portoghese Tiago Martins. Ma l’intervento di Cimignani rimane incomprensibile.

Gira il vento

Sarebbe ovviamente stato importantissimo, per i bianconeri, andare all pausa in vantaggio. Ed invece il rigore trasformato da Dzeko ha modificato la direzione del vento. Nella ripresa il centrocampo del Lugano ha iniziato a soffrire e la difesa si è vieppiù sfilacciata. Il provvisorio pareggio di Bislimi è stato un episodio – ancorcché importante – in una sfida che ha visto il Fenerbahçe prendere sempre più in mano il pallino del gioco. Non è più stato in grado di costruire azioni importanti, il Lugano, che dietro ha cominciato a sbandare pericolosamente.

Lo spunto di Milton

La nave bianconera non è però affondata. Il gol di Valenzuela ha comunque premiato il caratere di questo Lugano, che andrà dunque a Istanbul per provarci. Sarà naturalmente durissima, ai limiti dell’impossibile. Ma così un’eventuale qualificazione sarebbe ancora più bella. Perché non crederci, allora?

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