Hockey

A Ginevra l’Ambrì getta alle ortiche una partita clamorosamente indirizzata

A far svoltare un incontro iniziato nel migliore dei modi è stata la penalità di partita di Virtanen – De Luca «Era da due o cinque minuti»
© KEYSTONE/Salvatore Di Nolfi
Giacomo Notari
25.11.2024 23:15

Che l’hockey sia uno sport nel quale le dinamiche possono cambiare in un batter d’occhio non lo si scopre di certo oggi. Non capita però tutti i giorni di assistere a partite irrazionali come quella dell’Ambrì a Ginevra. Sì, perché alle Vernets è successo di tutto e di più. Emozioni, episodi, errori e reti a valanga che alla fine sono costati ai leventinesi una sconfitta all’overtime che ha dell’incredibile, se si pensa ai binari sui quali si era messa la sfida per De Luca e compagni: «Siamo molto frustrati, perché avevamo la partita in mano e ce la siamo lasciata scappare», ha ammesso l’attaccante. «È però secondo me comunque stata una prestazione sufficiente da parte nostra. In certi frangenti abbiamo concesso tanto, ma ci sono anche stati dei momenti nei quali ci siamo difesi bene. E alla fine siamo comunque riusciti ad andare all’overtime». Vede il bicchiere mezzo pieno, l’autore dell’assist del provvisorio 0-2.

Di tutti i colori

Riavvolgiamo il nastro, puntando il dito sugli episodi chiave della disfatta biancoblù. Subito avanti 0-4 contro una squadra inesistente e fischiata dal proprio pubblico, l’Ambrì, anzi Virtanen, ha trovato il modo di far rinascere i ginevrini. Il TopScorer è incappato in una penalità di partita per un check alle assi dietro la porta di Juvonen. Una sanzione forse severa, ma sicuramente evitabile, dalla quale i padroni di casa hanno tratto il massimo, segnando due volte in power-play. «È stata una spinta da dietro, e siamo anche stati sfortunati, perché il loro attaccante è ricaduto male sulla balaustra», ha commentato De Luca -. «Secondo me era comunque piuttosto una penalità da due o cinque minuti». Sta di fatto che questo episodio sarebbe potuto rimanere una semplice nota stonata di una serata tutta in discesa. Così si pensava, dopo il gol del 2-5 di Heed in apertura di periodo centrale. Invece, una rete in shorthand di Manninen ha ridato il là alla rimonta dei granata, che non si sono più fermati, vincendo ai supplementari grazie alla prima gioia in campionato dell’ex di turno Spacek.

Mancanza di maturità

Va comunque spiegato, il crollo dei leventinesi. Sì, perché qualsiasi siano gli episodi, non portare a casa la posta piena dopo essere stato avanti 4-0 e 5-2 è imperdonabile. «Magari, avendo persi così tante partite in così poco tempo, non siamo troppo lucidi in questo momento», ha cercato di spiegare De Luca. «Dobbiamo trovare più maturità e lucidità nel gioco e andare avanti così». Speriamo che l’ottimismo del giovane attaccante sia di buon auspicio per i biancoblù.

CHI PIÙ, CHI MENO

+: Tim Heed : Viene logicamente premiato come miglior biancoblu in pista. Trascina la squadra con un gol e un assist, e con Virtanen esculso si prende maggiori responsabilità, sia in zona difensiva che sul fronte offensivo.   

-        Jesse Virtanen: Dal nulla, ridà vita ad un avversario non pervenuto. La sua penalità di partita può essere considerata severa, ma sul 4-0 e in una zona così poco pericolosa della pista, non c’erano motivi di rischiare un check simile.  

Correlati