Hockey su ghiaccio

Isacco Dotti: «Siamo stati bravi a stringere i denti e a sfruttare le occasioni»

I leventinesi sbancano la Swiss Life Arena, grazie a una prova tutta grinta e cuore
© ENNIO LEANZA
Fernando Lavezzo
06.12.2024 23:39

Davos, ZSC Lions, Losanna. In testa alla classifica ci sono queste tre squadre. Eppure, negli ultimi 10 giorni, l’Ambrì Piotta le ha battute tutte. Alla Swiss Life Arena di Zurigo, i leventinesi hanno giocato la loro miglior partita stagionale sul piano dell’abnegazione difensiva, del cinismo e della lucidità. Non impeccabili nella gestione del disco sull’arco dei 60 minuti, gli uomini di Cereda hanno avuto il merito di sfruttare i primi due power-play per prendere subito il largo. In seguito, hanno fatto la differenza in zona difensiva, costringendo lo ZSC a girare lontano dalla porta. Con la loro aggressività, Grassi e compagni hanno inoltre impedito ai padroni di casa di sviluppare il loro micidiale gioco in transizione. La squadra di Marc Crawford si è presto innervosita, ad immagine di Baltisberger e Andrighetto. Due giocatori abituati ad emergere, ma che forse, per una notte, si sogneranno la marcatura stretta di un gregario quale Isacco Dotti, emblema di un Ambrì tutto cuore e grinta.

«Una grande vittoria»

«Abbiamo saputo soffrire ogni volta che lo Zurigo si è installato nel nostro terzo», spiega il numero 7. «Loro sono molto forti con il disco, ma noi siamo stati bravi a chiuderci e a stringere i denti. Inoltre, non gli abbiamo concesso spazio nelle ripartenze, rallentando la loro velocità. Per una volta, siamo stati cinici noi, sfruttando le nostre occasioni per portare a casa una grande vittoria». Andato sul 3-0 al 28’ grazie ad Heim, l’Ambrì ha visto rimaterializzarsi l’incubo dell’ennesimo overtime. Dapprima, un ingenuo fallo in attacco di Grassi ha permesso a Grant di segnare l’1-3 in 5 contro 4 alla fine del periodo centrale. Poi, all’inizio della terza frazione, Lammikko ha beffato l’ottimo Senn riaprendo completamente la partita. Stavolta, però, i leventinesi non hanno mollato la presa, resistendo fino alla liberatoria doppietta di DiDomenico a porta vuota. «Dopo quattordici overtime un po’ ci si pensa alla possibile beffa, ma avevamo tutti una gran voglia di vincere e lo abbiamo dimostrato fino alla fine, bloccando i tiri e allontanando il disco dalla zona di pericolo», conclude Isacco. Un difensore che ultimamente sta risalendo le gerarchie nello scacchiere di Luca Cereda. «L’unico segreto che conosco è non mollare. La vita è fatta così, di alti e di bassi. Quando si è giù, bisogna spingere per tornare su. E quando si è su, si deve fare di tutto per restarci». Stasera l’Ambrì farà di tutto per regalarsi un altro sorriso, in casa con il Davos, prima della meritata pausa.

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