Kubalik: «È soltanto il primo passo»

È fatta, con il fiatone ma è fatta. L’Ambrì è a metà strada sul cammino che lo separa dai playoff. Il primo scoglio, il Rapperswil, è stato superato al termine di una serata ad altissima tensione. C’è voluto l’overtime - ormai il filo conduttore di questa stagione dei leventinesi - per regalare all’Ambrì Piotta il secondo turno dei play-in, dove se la vedrà con il Kloten fatto fuori dal Langnau nell’altra serie. Già, l’overtime: a fare la differenza è stata una sottile deviazione di Philippe Maillet - autore di una doppietta - sulla quale Melvin Nyffeler nulla ha potuto. Mai, forse, un pareggio è stato così dolce per l’Ambrì Piotta.
Un cuore grande così
Già, perché a 1’15’’ dalla terza sirena la stagione dell’Ambrì Piotta era virtualmente terminata. Con due reti di vantaggio, il Rapperswil era in posizione di forza per andare a sfidare gli aviatori per un posto nei playoff. Ma, ancora una volta, il cuore biancoblù ha fatto la differenza. Luca Cereda ha tolto Juvonen dai pali già al 57’11’’ e qualche secondo più tardi ha chiamato il time-out per far rifiatare la sua prima linea. Mosse che sono state premiate: al 58’46’’ Chris DiDomenico ha battuto Nyffeler, facendo esplodere di gioia lo spicchio di pista occupato dai tifosi leventinesi. Una rete che ha rinviato la decisione finale all’overtime.
Sofferenza e tenacia
L’Ambrì Piotta ha passato il turno perché ha accettato la sofferenza. Come nella sfida di andata, sul piano della manovra il Rapperswil ha fatto di più. Il merito principale della formazione leventinese è allora stato quello di non aver mai mollato. Nemmeno nei momenti di maggior pressione sangallese, nemmeno quando la situazione sembrava ormai disperata. Non si è insomma mai lasciato prendere dal panico, l’Ambrì Piotta, raramente in grado - se non nei primissimi minuti di gioco - di mettere davvero sotto pressione la difesa sangallese.
Il riscatto della super linea
Alla fine a fare la differenza sono poi stati gli uomini di maggior classe, ovvero una prima linea che si è ampiamente riscattata dopo la prestazione piuttosto opaca della Gottardo Arena. La doppietta di Maillet, la rete di DiDomenico che ha tenuto in vita i leventinesi: se in fase difensiva il terzetto qualcosa di troppo ha concesso, davanti ha badato al sodo. Ed ora sotto con il Kloten: nemmeno contro gli aviatori sarà una passeggiata, ma questo Ambrì Piotta è ormai abituato alle battaglie.
Kubalik: «È soltanto il primo passo»
Adesso abbiamo capito perché l’Ambrì Piotta ha giocato così tanti overtime durante la stagione regolare. Per farsi trovare pronto nel momento più importante. «Proprio così, era tutta una strategia», scherza Dominik Kubalik. «Battute a parte, questa doppia sfida con il Rapperswil, così combattuta, equilibrata e incerta, è stata una perfetta sintesi di tutta la nostra annata», prosegue il topscorer ceco. «Un sali e scendi continuo, con situazioni favorevoli e sfavorevoli che si inseguono. Noi però siamo questi. Ed io vado molto orgoglioso della mia squadra e dei miei compagni: lottiamo sempre fino alla fine, non ci arrendiamo proprio mai. Anche stavolta, sotto 3-1, non ci siamo lasciati andare. Niente panico. Sapevamo di avere le nostre chance per tenere in vita il nostro campionato. Togliendo il portiere con un certo anticipo ci siamo messi nella giusta condizione per trovare il 3-2. A volte occorre prendersi dei rischi e questa sera è stato pagante. Vincere così, all’overtime, dopo averlo acciuffato in extremis, è stato molto emozionante. Ma ora è importante tornare immediatamente con i piedi per terra, perché questo è stato solo un primo passo verso il nostro vero obiettivo, ovvero la qualificazione ai quarti di finale».
Il prossimo avversario dei leventinesi, nella doppia sfida che assegnerà l’ultimo biglietto per i playoff, sarà il Kloten. Una squadra contro cui l’Ambrì Piotta vanta un bilancio favorevole e forse più adatta rispetto al Langnau, che contro i biancoblù ha conquistato 12 punti su 12. «Non voglio addentrarmi in questi confronti», dice Kubalik. «Per noi conta solo superare il prossimo ostacolo, poco importa contro chi. Abbiamo un giorno per recuperare e per farci trovare pronti. Le energie, quando vinci una sfida così importante in questo modo, non mancano mai». E se lo dice uno che ha giocato oltre 28 minuti, bisogna credergli.