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«Troppi errori, ma il risultato non dice tutto»

Calvin Thürkauf commenta la secca sconfitta del Lugano a Zurigo: «Abbiamo disputato una buona partita, ma ci siamo fatti male da soli»
©MANUEL GEISSER
Fernando Lavezzo
23.11.2024 23:15

Lo Zurigo è di un altro pianeta e al Lugano non resta che tornare sulla Terra. Chi sperava che l’euforia del derby potesse lanciare finalmente in orbita i bianconeri, è stato prontamente deluso. Dopo un buon primo tempo, condito da tante occasioni sprecate e da due penalità consecutive che hanno portato al vantaggio dei Lions, gli uomini di Luca Gianinazzi hanno iniziato a commettere troppi errori individuali e a concedere tanti spazi ai padroni di casa. La squadra di Crawford, reduce dalla sconfitta di Porrentruy e da tre k.o. consecutivi, si è riscattata senza quasi forzare, impartendo una lezione di cinismo e concretezza ai ticinesi. Tra i tanti svarioni, il più pesante è stato quello di Joly all’inizio del periodo centrale: il topscorer canadese ha cercato una finta di troppo sulla linea blu offensiva, permettendo a Lammikko di partire in contropiede e di andare a firmare il 2-0, nonché la doppietta personale. Da quel momento la partita è cambiata e nonostante il sussulto di Zohorna per il provvisorio 3-1, lo Zurigo è andato alla seconda pausa con un comodo vantaggio di tre reti. Grant, in power-play, ha poi chiuso i conti all’inizio della terza frazione con il gol del 5 a 1. Sipario.

Le scelte del Giana

Privo di Mirco Müller (il pilastro della difesa ne avrà per diverse settimane a causa di un trauma distorsivo al ginocchio sinistro con interessamento dei legamenti), il Lugano si è presentato alla Swiss Life Arena con due terzini stranieri. In sovrannumero è sorprendentemente finito Daniel Carr. Gianinazzi, infatti, non ha voluto rinunciare alla linea composta da Sekac, Zohorna e Arcobello, protagonista contro l’Ambrì Piotta. Così facendo, però, il coach bianconero ha immediatamente spezzato il super trio del 2023-24, appena riformatosi con il rientro di Calvin Thürkauf tra Joly e Carr. Una decisione destinata a far discutere. Anche perché, purtroppo, l’apporto di Dahlström continua ad essere insufficiente, sebbene lo svedese sia uscito dal ghiaccio con un bilancio neutro.

«L’intensità c’era»

Per i bianconeri è stato dunque un duro ritorno alla realtà, nonostante per alcuni tratti il gioco espresso in cinque contro cinque sia stato all’altezza del blasonato avversario. Questa, del resto, è anche la tesi del capitano Calvin Thürkauf: «Abbiamo disputato una buona partita e il risultato non racconta tutto. Purtroppo, abbiamo commesso troppi errori individuali, sui quali lo Zurigo ha costruito la sua vittoria punendoci ad ogni occasione. L’intensità c’era, il gioco fisico anche. Senza tutti quegli sbagli, saremmo rimasti in partita fino alla fine. Dobbiamo imparare la lezione e smetterla di farci del male da soli».

Torna Calvin Thürkauf, si ferma Mirco Müller. La coperta, da una parte o dall’altra, è sempre corta. E questo nonostante in infermeria, al momento, ci siano «solo» tre giocatori, uno per ruolo. «Ovviamente Mirco è un giocatore molto importante per la nostra difesa, ma dobbiamo trovare un modo per andare avanti senza di lui. Gli infortuni capitano a tutte le squadre, non possiamo considerarci delle vittime». Il capitano, alla seconda partita in 24 ore dopo due mesi d’assenza, dice di sentirsi bene: «Il derby era stato più difficile a livello di condizione fisica, mentre a Zurigo ho trovato subito un buon ritmo, creando anche più chance». Ora servono i gol.

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