«Non sappiamo ancora esattamente il punto in cui è avvenuto l'incidente di Muriel Furrer»
«È con grande tristezza che l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) e il comitato organizzatore dei campionati del mondo di Zurigo hanno appreso oggi la tragica notizia della morte della giovane ciclista svizzera Muriel Furrer». È stato questo il comunicato che, sciaguratamente, ha certificato che il disgraziato incidente che ha coinvolto l’atleta svizzera di soli 18 anni si è concluso nel peggiore dei modi. Nel pomeriggio, è infatti arrivata la triste notizia che Muriel Furrer ha perso la vita in seguito alla caduta occorsa giovedì, in occasione della gara femminile dedicata alla categoria junior. La rossocrociata aveva riportato un grave trauma cranico, prima di essere trasportata in ospedale in elicottero in condizioni molto critiche. Il decesso di Muriel Furrer è quindi avvenuto all’Ospedale Universitario di Zurigo.
La conferenza stampa
Alle ore 17:00 è stata successivamente indetta una conferenza stampa, alla quale hanno presenziato Olivier Senn (sport director Deputy General Mangager LOC Zürich 2024) e Peter Van den Abeele (UCI Sports Director ). È stato proprio quest’ultimo a prendere la parola per primo e a voler sottolineare che i pensieri di tutta la famiglia ciclistica vanno verso la famiglia della sfortunata vittima, così come ai suoi cari, alle compagne di squadra e ai suoi amici di Swiss Cycling. In seguito - dopo che è stato rispettato un minuto di silenzio in memoria di Muriel - Van den Abeele ha ricordato che le indagini sulle circostanze dell’incidente sono - da parte delle autorità competenti - ancora in corso. «Perdiamo un’atleta con un brillante futuro davanti a sé - ha poi affermato - e nell’osservanza e nel rispetto dei desideri della famiglia, i Mondiali continueranno a svolgersi».
Senn, dal canto suo, ha comunicato quali decisioni sono state prese per rispettare la giovane atleta tragicamente scomparsa. «È un giorno triste per tutti coloro che sono implicati in questi Mondiali, è qualcosa di veramente difficile da accettare. Per il resto della rassegna isseremo una bandiera a mezz’asta in suo onore, inoltre verranno ridotte le cerimonie relative ai podi». Le varie attività che erano previste in serata sono state cancellate e il comitato di organizzazione, assieme all’UCI, ha anche scelto di annullare il gala previsto questa sera. «Altre decisioni - ha detto Senn - potrebbero essere prese in seguito».
Dinamiche ancora misteriose
La dolorosa morte della giovane promessa elvetica ha messo in luce, una volta di più, il delicato problema della sicurezza che riguarda il ciclismo e che malauguratamente si ripropone ciclicamente con forza. Nella mente di tutti, infatti, è stato inevitabile ricordare l’incidente fatale che colpì un altro corridore svizzero, Gino Mäder, deceduto nel giugno del 2023 al Tour de Suisse. «Non lo nego - ha affermato Senn - si tratta di un’altra morte tragica e ci sono molte similitudini. I sentimenti che proviamo in questo momento sono simili».
A proposito di sicurezza, qualcosa potrebbe non essere funzionato. Stando a diverse speculazioni emerse nel corso delle ultime ore, sembrerebbe che purtroppo Muriel Furrer sia rimasta a lungo nel bosco sopra Küsnacht dove è avvenuto l’incidente, prima che i soccorsi del caso siano intervenuti per aiutarla. La giovane svizzera sarebbe quindi rimasta nascosta dalla vista di coloro che sedevano sulle moto e auto di supporto, mentre la gara procedeva sotto la pioggia battente. «Non diciamo nulla a riguardo - ha precisato Senn - ci sono le indagini da parte dell’autorità pubbliche e della polizia. Inoltre, sino a questo momento non ci sono state fornite informazioni dai membri della sicurezza, quindi non facciamo commenti a riguardo e vi chiediamo di riportare solamente i fatti e non i rumors».
Stando a ciò che è stato comunicato, poi, verranno anche svolti degli accurati esami direttamente sul tracciato, che verranno utilizzati dalle autorità del caso per definire esattamente dove si è verificato l’incidente. In questo senso, Senn ha specificato che: «Non c’è ancora un’informazione ufficiale sul punto esatto dell’incidente».
Sia l’UCI sia il comitato organizzatore locale hanno confermato di credere fermamente di fare il massimo per ciò che concerne la sicurezza dei corridori e questo rimane ovviamente il focus principale. Certo è che, come detto, Muriel Furrer non è la prima ad andarsene in sella a una bici, ma speriamo ovviamente che sia l’ultima di una lunga serie iniziata più di 70 anni fa. Era il Giro del Piemonte quando, nel 1951, ci fu il primo incidente di cui gli appassionati abbiano memoria, con la scomparsa di Serse Coppi, fratello del mitico Fausto.