Calcio

«Sabbatini sarà titolare, ma gestire l'amore di Cornaredo per il capitano non sarà semplice»

Alla vigilia del match contro il Servette, forse l'ultimo dell'uruguaiano davanti al pubblico di casa, l'allenatore del Lugano Mattia Croci-Torti affronta di petto il caso spinoso in casa bianconera: «Proverò a isolare il gruppo, consapevole che non è scontato»
©CdT/Gabriele Putzu
Massimo Solari
24.05.2024 14:15

Doveva essere una partita interlocutoria. E, si badi bene, per i meriti della squadra, capace di blindare il secondo posto in Super League con un turno d'anticipo. E invece no. Al netto dei potenziali riverberi sul match del 2 giugno al Wankdorf, l'antipasto della finale di Coppa Svizzera tra Lugano e Servette non può essere un match da derubricare. Non se, come oramai tutto sembra indicare, si tratterà dell'ultimo incontro di Jonathan Sabbatini a Cornaredo. L'ultimo incontro da capitano del Lugano. Da capitano dei record. 

Alla vigilia, la società – tramite una nota ufficiale – ha chiesto all'ambiente di serrare i ranghi. Insomma, di rimanere focalizzati sugli obiettivi stagionali. C'è un'altra Coppa da vincere e, per il momento, il resto può aspettare. Già, peccato che il rumore di fondo sia incessante. E, proprio domani sera, rischi di incrinare la gara fra bianconeri e ginevrini.

«Quando c'è amore, passione e affetto, si creano inevitabilmente delle situazioni speciali» osserva in merito Mattia Croci-Torti. L'allenatore del Lugano, detto altrimenti, ha messo in conto che il risultato - a Cornaredo - passerà verosimilmente in secondo piano. «Non sarà scontato gestire l'atmosfera. D'altronde Sabbatini non è il capitano da un mese. La gente mormora. Ti chiede. Vuole sapere». Sino al 3 giugno, tuttavia, la dirigenza non prenderà posizione in via ufficiale. «Il comunicato del club? Evidentemente le parti hanno convenuto così, si tratta di una scelta societaria» rileva il Crus. «Per quanto mi riguarda, devo mantenere alta la concentrazione. Provare a isolare il gruppo, per il bene comune». Ecco, appunto. Ma il giocatore e lo spogliatoio sono destabilizzati dalla questione? «Non direi destabilizzati» replica Croci-Torti: «Ma è ovvio che si tratta di un tema che tocca. Questa settimana, per dire, ho visto un Sabbatini emozionato. Il suo sguardo non mentiva. Al contempo, però, si è allenato anche un grande professionista. Che è ancora affamato e ha voglia di alzare la sua seconda Coppa. Non solo: contro il Servette, domani, Jonathan sarà titolare».

E ciò a differenza di parecchi incontri, negli ultimi due mesi. Tanto che vien da chiedersi se il Crus si terrebbe stretto o meno il centrocampista uruguaiano. «Qui si tratta di scelte sportive e societarie che non si basano sul minutaggio del calciatore. E non tocca a me esprimermi sulla questione. Una cosa tengo però a sottolinearla: Sabbatini si è meritato tutto. Ha giocato tutte le partite tranne una, e non è stato un regalo del sottoscritto. Così come non è stato un dispetto averlo schierato a più riprese a gara in corso. L'importanza di Jonathan per la stagione del Lugano, semplicemente, è evidente».

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