Calcio

Statuti ad alta tensione: ma cosa succede in casa Team Ticino?

È impasse in comitato, dove i membri del Lugano, forti di mezzi e ruolo di punta, mirano a rivedere le regole del gioco – Il presidente Michele Campana: «I rappresentanti del Bellinzona devono accettare che chi finanzia decide»
©CdT/Gabriele Putzu
Massimo Solari
07.03.2023 23:15

«Nessun passo avanti, siamo ancora distanti». Il presidente del Team Ticino Michele Campana sospira. In seno al comitato è impasse. Da una parte i membri che difendono gli interessi dell’FC Lugano. Dall’altro i rappresentanti del Bellinzona. Al centro della contesa i nuovi, possibili statuti dell’associazione che gestisce il calcio d’élite a livello giovanile. «Spero davvero che alla fine prevalga il buonsenso e si possa trovare una soluzione» prosegue Campana, raggiunto al termine di un’intensa riunione tra le parti. «L’unico modo per sbloccare il dossier, è che sul fronte granata si accetti l’idea che chi finanzia decide. E ciò definendo delle regole flessibili, qualora in futuro l’equilibrio tra le formazioni di punta del cantone conosca uno stravolgimento». Le negoziazioni fra le parti, quantomeno, proseguono. Malgrado difficoltà non nuove. Proprio gli statuti per i quali oggi sono necessari aggiornamenti e migliorie, nel 2019 erano stati al centro di accese diatribe fra i soci. E, già allora, a scontrarsi erano stati i membri di FC Lugano e AC Bellinzona.

Voti in base ai contributi

Le divergenze, dicevamo. Circa due settimane fa, i vertici del comitato - di chiara impronta bianconera - hanno presentato al resto del comitato la propria visione. Una visione ideale, figlia delle mutate condizioni quadro e per l’appunto tradotta i nuovi, possibili statuti. Con l’abdicazione di Locarno e Chiasso, d’altronde, s’impongono dinamiche differenti. Soprattutto in termini di sostenibilità e progettualità finanziaria. Non solo. A Cornaredo, nel frattempo, si è installata una proprietà che sulla formazione punta con decisione. E che, di riflesso, è disposta a investire somme importanti per sviluppare il Team Ticino. La volontà dei membri dell’FC Lugano, inoltre, è quella di tutelare l’associazione che si occupa dei migliori talenti del cantone. Come? Preservando l’attuale concetto di partenariato; in sostanza la collaborazione di più attori - inclusi quelli legati al calcio di base e quindi al territorio - all’interno di un’associazione. E ciò nonostante la chiara presenza di un club faro che, come avviene in altre regioni del Paese, potrebbe anche muoversi secondo altri modelli meno orizzontali. Di qui la proposta di stabilizzare i vertici del Team Ticino su cinque fondamenta: la SA dell’FC Lugano, la SA dell’AC Bellinzona, le due associazioni - bianconera e granata - che gestiscono il calcio di base e infine la Federazione ticinese. Tutto bene, quindi? Non proprio. I quattro rappresentanti di stanza a Cornaredo - l’ACB ne ha tre, la FTC uno - pongono delle condizioni. A loro avviso conseguenti e confacenti al ruolo di società di riferimento della regione. Nel dettaglio, gerarchie, sforzi economici e competenze si dovrebbero riflettere nel potere decisione all’interno di comitato e assemblea. Come? Al momento di decidere e pianificare, il diritto e il peso dei voti dei membri verrebbe misurato in base ai contributi finanziari storici, presenti e futuri. Stando così le cose, va da sé, il Lugano assumerebbe una chiara leadership. In casa Bellinzona, però, questa impostazione non è gradita. Anzi.

Spero davvero che alla fine prevalga il buonsenso e si possa trovare una soluzione
Michele Campana, presidente Team Ticino

C’è voglia di investire

Il fatto che gli attuali statuti non regolino (o regolino male) tutta una serie di aspetti delicati - dalla tutela degli investitori, alle conseguenze in caso di fallimento di un club, passando per la copertura deficit e l’approvazione del budget - rischia così di essere oscurato dalle questioni di principio. Di bandiera. L’incontro di oggi, non a caso, è stato parecchio accesso. «Ma anche trasparente e sincero» aggiunge Campana. A breve termine, dopo tutto, c’è un budget da definire, tenuto conto degli importanti mezzi bianconeri ma altresì del prospettato aumento dei costi. Sì, perché dalla prossima stagione il Team Ticino dovrà gestire una squadra in più, a seguito della sparizione della U18 e - in aggiunta a U15 e U16 - all’avvento di U17 e U19. Il business plan varato dall’FC Lugano prevede di portare l’impegno finanziario complessivo da 1,5 a 1,7 milioni di franchi. Peccato che, al momento, di certo vi sono unicamente le quote di 120.000 franchi e 90.000 franchi a carico della SA bianconera e di quella granata. Per il resto, la chiave di ripartizione e l’eventuale apporto delle rispettive associazioni rimane incerto. Pure quello da pattuire in base alla forma dati agli statuti.

Il primo verdetto

A proposito di basi. Un verdetto, nelle scorse ore, è comunque caduto. È servita una votazione, e non sorprende considerate le premesse. A dividere le varie anime del comitato era la situazione della U15, primo scalino dell’associazione. Alla fine, a maggioranza, ha avuto ragione il versante bianconero, deciso a sfruttare la ristrutturazione dei campionati voluta dall’ASF per rivedere la natura delle due compagini oggi «targate» Team Ticino. Una milita nel gruppo élite, l’altra in quello regionale. Per i giocatori non vi sono distinzioni di carattere geografico: banalmente, i più bravi fanno parte del primo gruppo, i meno bravi del secondo. Dalla prossima stagione non sarà più così. Da un lato la U15 sarà concepita come appendice delle selezioni footeco (12-14 anni), presenti nei quattro agglomerati; le due rappresentative torneranno dunque ad avere un carattere regionale: U15 Sottoceneri e U15 Sopraceneri. Dall’altro verrà sgravato il Centro sportivo di Tenero, facendo scattare dall’U16 - e dunque dall’età liceale - il calcio d’élite.

Un simile cambiamento presenta vantaggi e svantaggi. Le sinergie fra le compagini di punta (U16, U17 e U19) dovrebbero essere favorite, mentre la selezione dei migliori talenti - con ciò che comporta in termini di spostamenti, pressione scolastica e psicologica - sarà ritardata di un anno. I contrari all’idea, però, sollevavano legittimi dubbi. Su quali campi si alleneranno le due U15? E secondo quali criteri verranno suddivise nei gruppi élite e regionale? Non solo: si rischia di abbassare il livello generale delle compagini, mandandole incontro a sconfitte (pesanti) in serie contro le migliori formazioni del Paese. Da ultimo, il processo di scelta dei migliori elementi sarà solo posticipato.

Ma chi agisce alla testa del Team Ticino? Il 13 febbraio sono stati nominati i nuovi membri di comitato. Confermati i rappresentanti dell’FC Lugano: Michele Campana (anche presidente del sodalizio), Carlos Da Silva, Marco Padalino e Luca Baldo; per l’ACB rinnovato il mandato di Alessandro Colombi (vicepresidente), mentre Gabriele Gilardi e Pablo Bentancur Junior hanno sostituito Flavio Facchin e Luca Zorzi; resta in carica pure Silvano Beretta per la FTC, mentre la posizione dell’FC Chiasso è rimasta vacante.
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