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Arriva la terza ondata di caldo, «un fenomeno che si sta intensificando»

Una «bolla» di canicola interesserà di nuovo tutta la Svizzera, Ticino compreso – Un fenomeno normale per fine agosto o si tratta di valori sopra la media? Ne abbiamo parlato con Luca Nisi di MeteoSvizzera
© CdT/Chiara Zocchetti
Irene Solari
18.08.2023 10:47

Dopo un inizio di agosto un po' sottotono, segnato da frequenti piogge e temperature un po' più fresche, ora il caldo estivo è ritornato a ruggire in grande stile e lo sta facendo portandoci delle giornate nuovamente all'insegna della canicola. Vi avevamo segnalato il ritorno dell'allerta di livello 3 a partire dalla scorsa domenica a mezzogiorno.
Di mercoledì, invece, la notizia che tutta la Svizzera sarà sotto una «bolla di caldo» almeno fino al 25 agosto. Un periodo durante il quale la colonnina di mercurio potrà superare localmente i 35 gradi. Con il caldo che non risparmierà nemmeno le alte quote: in montagna sono attese infatti temperature «estreme», con 30 gradi previsti a 1.500 metri. Mentre l'isoterma di zero gradi potrebbe invece raggiungere altitudini mai viste in Svizzera: tra i 5.200 e i 5.400 metri. Questo fenomeno è normale – in fondo siamo ancora nel pieno dell'estate – oppure stiamo registrando dei valori particolari, anche per agosto? Ne abbiamo parlato con Luca Nisi di MeteoSvizzera.

La terza ondata

Per rispondere alla domanda è necessario analizzare bene il fenomeno delle ondate canicolari estive, ci spiega Nisi: «Siamo di fronte a quella che è la terza ondata di caldo di questa estate 2023. Le prime due ondate, secondo l’analisi climatologica, rientrano nell’ordine di quelle che abbiamo visto più volte negli ultimi vent’anni e non sono state niente di così particolare». Ma è chiaro, prosegue, che se si confrontano con quanto succedeva in passato si nota una bella differenza: «Avere due periodi canicolari in un’estate è già tanto», ci spiega il nostro interlocutore. «E stiamo arrivando ad avere la terza ondata». Con un'ulteriore particolarità: «Questa volta la terza ondata di fine estate, che solitamente è la più debole, risulta invece essere la più forte». 

L'Isoterma di zero gradi oltre i 5.000 metri è stata raggiunta solo due volte: nel luglio 1995 e nel luglio 2022

Un fenomeno normale?

Tornando sulla domanda se questo caldo è un fenomeno normale, anche qui per Nisi, l'analisi va fatta osservando gli anni passati: «Possiamo dire che se fino agli Anni ’90 il periodo canicolare arrivava una volta ogni tot anni, a partire dagli Anni 2000, invece, le cose sono cambiate. Abbiamo avuto il periodo 2000–2010 segnato da almeno una canicola ogni estate». E la tendenza sta proseguendo, intensificandosi: «Dal 2010 al 2020 abbiamo cominciato a vedere più anni susseguenti dove una, due, magari tre ondate di caldo arrivavano a trovarci». L'anno scorso, in particolare, spiega il meteorologo, è stato segnato da tre periodi canicolari molto lunghi e quest’anno ne abbiamo nuovamente tre. «La novità sta nel fatto di avere per due anni consecutivi tre periodi canicolari durante l'estate. Questo sottolinea l’accelerazione e l'aumento della frequenza di questi fenomeni: non solo di anno in anno ma anche durante la stessa estate. Fra poco non dovremo meravigliarci se ne vedremo addirittura quattro oppure una sola che dura più settimane come è stato il caso dell’anno scorso», aggiunge Nisi. Quindi queste ondate di caldo sono la «nuova normalità» di una tendenza che è in corso da qualche anno, coerente con quanto ci suggeriscono i modelli climatologici, ma sono atipiche se si confrontano con di dati precedenti al 2000.

Con il fenomeno della subsidenza l'aria secca, mentre scende, si scalda di un grado ogni cento metri

La subsidenza: un grado ogni 100 metri

Andando più nello specifico, su questa nuova ondata di caldo, Nisi ci spiega che si tratta di una «cappa di caldo», termine derivato dall'inglese heat dome. «Un fenomeno che attualmente interessa tutta l’Europa centrale». Si forma per via dell’anticiclone che è posizionato, al momento, sopra le nostre teste, «da qui si viene a creare un fenomeno che si chiama subsidenza: al centro dell’alta pressione l’aria tende a scendere dagli alti strati dell’atmosfera verso il basso. Scendendo, quest'aria molto secca si scalda di un grado ogni cento metri. Quindi abbiamo come risultato l’effetto di riscaldamento per compressione di aria di origine subtropicale. Ed è per questo che ci si attende di vedere delle temperature elevate sia in pianura che alle alte quote». Con ogni probabilità, aggiunge il meteorologo, tra domenica e lunedì in montagna registreremo anche un nuovo record dell'isoterma degli zero gradi.

Si sale oltre i 5.000

Proprio per l’alta montagna e gli alti strati dell’atmosfera, specifica Nisi, i modelli meteorologici propongono una previsione dell’isoterma di zero gradi a 5.300 metri. Come detto, se si realizzasse, sarebbe un vero e proprio record rispetto ai valori misurati in precedenza: «Un'isoterma così alta è stata registrata solo due volte in Svizzera: una nel luglio del 1995 e l'altra nel luglio del 2022». L'anno scorso. Se si raggiungesse anche questa settimana sarebbe il secondo anno di seguito. «Questa verifica – specifica il nostro interlocutore –, verrà fatta unicamente tramite il radio sondaggio di Payerne, con il pallone sonda, perché i valori dati dai modelli numerici non vengono utilizzati per giustificare dei record dato che descrivono una previsione». Finora, l'isoterma di zero gradi più alta mai registrata da MeteoSvizzera, aggiunge Nisi, è stata a 5.184 metri. «Ora abbiamo modelli che prevedono 5.300 metri e siamo comunque alla fine di agosto, non a luglio». Un periodo, quello attuale, dove ormai il caldo inizia a rallentare un pochino, complici anche le notti un po’ più prolungate e un irraggiamento solare meno intenso.

Molto caldo e afoso

«In pianura, in ogni caso ci attendiamo il massimo dell’ondata di caldo tra domenica e martedì, quando le temperature massime raggiungeranno i 33–34 gradi in modo esteso, localmente anche i 35 gradi. Lo si vede bene: sarà molto caldo e sarà afoso, però siamo lontani dai record di temperatura». L'unico record, appunto, potrebbe riguardare le regioni di alta montagna con il valore dell'isoterma. «Vediamo anche valori particolari come un +12 gradi a 3.000 metri, l’isoterma di zero gradi oltre i 5.000 e, anche sui 6.000, siamo a pochi gradi sotto lo zero, è una cosa che non capita frequentemente». «Basti pensare – conclude Nisi –, che ancora fino agli Anni ’80 un’isoterma di 5.000 metri era praticamente impensabile. Oggi, effettivamente, non si parla più di soltanto pochi metri sopra i 5.000 ma addirittura di 5.300 metri, in modo esteso su tutta la Svizzera».

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