Guerra in Ucraina

Chi è il generale Sergei Surovikin a cui Putin avrebbe affidato il comando

L'intelligence britannica: «La sua carriera macchiata da accuse di corruzione e brutalità»
Jenny Covelli
25.06.2022 16:59

«Dall'inizio di giugno, l'Alto Comando russo ha molto probabilmente rimosso numerosi generali da ruoli di comando operativi nella guerra in Ucraina. Fra questi vi sono il comandante delle truppe aviotrasportate (Vdv), generale-colonnello Andrei Serdyukov, e il comandante del Raggruppamento delle Forze Meridionali, generale di armata Alexandr Dvornikov, il quale è stato probabilmente per un periodo comandante di tutte le operazioni». Lo afferma oggi l'intelligence britannica nel suo aggiornamento sulla guerra in Ucraina. «È probabile che il comando del Raggruppamento delle Forze Meridionali passi al colonnello-generale Sergei Surovikin», conclude la nota, sottolineando che «la carriera di Surovikin è stata macchiata da accuse di corruzione e brutalità». Va detto: è ancora tutto da confermare. Ma chi è Sergei Surovikin?

Il curriculum

Sergei Surovikin è nato l'11 ottobre 1966 a Novosibirsk. Nel 1987 si è diplomato all'Accademia militare di Mosca. Dal giugno 2004 - come scrive il ministero della Federazione Russa - è stato al comando della 42. divisione delle Guardie di stanza nel territorio della Repubblica Cecena. Nel novembre 2008 è stato nominato Capo dell'Amministrazione Operativa Principale dello Stato Maggiore Generale delle Forze Armate russe. Un anno e due mesi più tardi è diventato Capo di Stato Maggiore del Distretto Volga-Urali e successivamente del Distretto Militare Centrale. Da aprile 2012 ha prestato servizio negli organi centrali del Ministero della Difesa ed è stato nominato Capo di Stato maggiore / Primo vice comandante del distretto militare orientale. 

Comandante supremo dell'aria

È stato assegnato alle Forze Aerospaziali russe (VKS) il 31 ottobre 2017, diventando comandante supremo dell'aria. Il suo ultimo incarico era stato al comando del raggruppamento interforze di stanza in Siria. Lì Surovikin era riuscito a realizzare un «significativo passo avanti» nella lotta contro le diverse milizie jihadiste, contribuendo alla «liberazione» di gran parte del territorio della Siria, comprese le città di Deir ez-Zor, Mayadin e Abu Kamal, ultima roccaforte dello Stato Islamico. Si è così «messo in mostra» agli occhi del suo presidente che lo avrebbe scelto per condurre l'esercito russo nel Donbass. Con la gestione del contingente e i risultati positivi in Siria - riferisce il Corriere della Sera - c'è chi aveva ipotizzato incarichi ancora più prestigiosi, incluso quello di numero uno della Difesa. 

«Corruzione e brutalità»

Nell'agosto 1991, Sergei Surovikin rimase coinvolto nelle indagini legate al tentato colpo di Stato organizzato da parte di alcuni membri del governo sovietico per deporre il presidente Mikhail Gorbaciov. In quel periodo venne anche arrestato. Ma l'Ufficio del procuratore di Mosca, alla fine, ritirò le accuse contro di lui, venne rilasciato e promosso maggiore su ordine diretto del presidente Eltsin. Quattro anni dopo, nel 1995, fu indagato per avere contribuito all'acquisizione e alla vendita di armi da fuoco e munizioni senza autorizzazione. Ma poi le accuse furono ritirate.

Qualcuno lo definisce già «il generale di Putin» assoldato «quando il gioco si fa duro». L'Institute for the study of the war (ISW) lo identifica come «possibile successore del Capo di stato maggiore generale delle Forze armate russe Valery Gerasimov».

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