Chi è Yevgeny Prigozhin, il ribelle del gruppo Wagner
Yevgeny Prigozhin. È questo il nome che nelle ultime ore sta seriamente disturbando il presidente russo Vladimir Putin. Il fondatore e numero uno del gruppo Wagner ieri, in un messaggio audio, ha invitato alla ribellione civile contro Mosca, mettendo sotto accusa il ministro della Difesa russo Shoigu, accusandolo di avere ordinato un attacco nei confronti del suo gruppo. L'ex «cuoco di Putin», a differenza dei «suoi» soldati è stato quindi liquidato dal presidente: «Wagner è formato da eroi che hanno liberato il Donbass – ha detto Putin in un discorso alla nazione –. Prigozhin ha tradito la Russia per ambizione. Le azioni che hanno diviso la nostra unità sono, infatti, il rinnegamento del nostro popolo, dei nostri compagni d’armi che ora stanno combattendo al fronte, questa è una pugnalata alle spalle per il nostro Paese e il nostro popolo. Quello che stiamo affrontando è un tradimento. Gli interessi personali hanno portato al tradimento del nostro Paese e alla causa che le nostre forze armate stanno combattendo. Tutti coloro che hanno scelto la via del tradimento saranno puniti e saranno ritenuti responsabili. Le forze armate hanno ricevuto gli ordini necessarie. La nostra risposta sarà dura, difenderò la Costituzione. Chiedo di fermarvi in questa azione criminale. Noi prevarremo, saremo i più forti».
Prigozhin è stato definito «il cuoco di Putin» la prima volta in un articolo dell'Associated Press, a causa dei ristoranti e delle sue attività di catering che hanno ospitato cene a cui Vladimir Putin ha partecipato con dignitari stranieri. Ma oggi le cose sono cambiate. La CNN scrive che già a inizio 2023 gli 007 USA avevano notizie di un possibile scontro interno tra la Wagner e il Cremlino. Alcuni funzionari del governo americano avevano rilevato le tensioni tra Mosca e Prigozhin. L’intelligence USA sostiene che «si aspettava un’escalation nei mesi seguenti». Escalation che sembra proprio essere arrivata. Su La Stampa si legge: «Prigozhin ha lanciato il suo golpe, quello che aveva promesso a più riprese in termini talmente espliciti da farlo considerare un bluff».
Chi è
Prigozhin è nato a Leningrado nel 1961. Nel 1981 è stato condannato a dodici anni di reclusione per rapina, frode e coinvolgimento di adolescenti nella prostituzione, per poi scontarne nove. Si sa che dopo i nove anni in prigione, nel 1990 era ripartito come venditore di hot dog aprendo un chiosco insieme al patrigno. Poi aveva fatto fortuna con una catena di negozi alimentari, il catering per le scuole e l'esercito. I suoi ristoranti a San Pietroburgo, come detto, hanno più volte ospitato le cene del capo del Cremlino con i leader stranieri, al punto da valergli quel soprannome, il «cuoco di Putin». Le laute commesse pubbliche avrebbero permesso a Prigozhin di finanziare la Wagner ma anche altre attività «coperte», una rete di società tra cui Internet Research Agency, Concord Management and Consulting Company e un'altra società collegata, accusate di avere fabbricato troll su internet e di avere tentato di influenzare le elezioni presidenziali statunitensi del 2016 e altri eventi politici al di fuori della Russia. Prigozhin ha la fama di un uomo crudele e sono ormai celebri i video attribuiti alla Wagner di esecuzioni in Ucraina.
La Wagner
Il gruppo Wagner è una società militare privata fondata nel 2013. L’agenzia di stampa Agi ricorda che la milizia è nata dopo lo scioglimento degli Slavonic Corps, che operavano in Siria. Più dell’80% della milizia sarebbe stato reclutato nelle carceri, mentre il resto sarebbe costituito da mercenari. Gli elementi più esperti sono veterani congedati delle forze di sicurezza e dall’intelligence russa, ma vi figurano anche ex militari di Paesi come la Serbia. La Wagner è stata impiegata per la prima volta durante la guerra del Donbass, tra il 2014 e 2015, a sostegno delle forze separatiste nel Donetsk e Lugansk. Poi la milizia ha combattuto in Libia, Siria, Mali, fino all’invasione dell’Ucraina, il 24 febbraio 2022. «La milizia mercenaria che da un decennio fa il lavoro sporco per Mosca nei teatri di guerra dall'Africa all'Ucraina», viene definita su alcuni media, secondo cui in origine sarebbe stata presa come modello la Blackwater, i contractor statunitensi che in Iraq sono finiti sotto inchiesta per una serie di azioni spregiudicate.
A cosa punta Prigozhin?
Negli ultimi mesi, gli analisti dell'Istituto per gli studi di guerra degli Stati Uniti ISW hanno parlato dell'obiettivo del capo della Wagner: sarebbe quello di creare le condizioni per sfruttare un eventuale fallimento dell'esercito russo e guadagnare consensi a Mosca sul piano politico. Nel mese di maggio Prighozin ha accusato i vertici militari russi della morte dei suoi mercenari sul campo di battaglia, della mancanza di munizioni e ha minacciato la ritirata da Bakhmut. «Prigozhin è un personaggio profondamente disdicevole – ha dichiarato a metà aprile a Euronews il professor Mark Galeotti, analista della politica russa –. Si tratta di un uomo che si è garantito l'ascesa facendo tutto ciò che Putin e il Cremlino vogliono. E ovviamente curando molto bene i propri interessi». Allora l'ISW parlava dell'acquisizione da parte di Prigozhin di un partito politico in Russia, che secondo gli analisti avrebbe potuto innescare una «frattura all'interno del Cremlino». «È chiaro che sta cercando di posizionarsi per giocare un ruolo pubblico nella politica russa», aveva quindi dichiarato Mark Beissinger, docente presso l'università di Princeton. «C'è d'altra parte una domanda che incombe sempre più sulla politica russa: cosa succederà dopo Putin? Il presidente sta invecchiando. E chi ha ambizioni cerca di posizionarsi per riempire potenzialmente il vuoto lasciato dalla morte del leader. Non è escluso che (l'operato di Prigozhin, ndr.) esploda come una bolla di sapone, ma potrebbe anche essere in grado di sfruttare questa situazione per ottenere influenza, se riuscisse a stringere le giuste alleanze».
Al momento, il potere di Prigozhin si basa però unicamente sulla Wagner. È tempo di una guerra civile? La decisione di varcare il confine a Rostov è in qualche modo uno spartiacque, Prigozhin si troverà davanti tutto l’esercito. I servizi segreti russi lo accusano di golpe, terrorismo. Ma su Repubblica la politologa Tatiana Stanovgja mette in guardia: «Finora non si hanno prove convincenti che ci sia stato un golpe dei wagneriti e che Prigozhin stia guidando le sue colonne da qualche parte. La parte dimostrativa è però molto forte». Il politologo Sam Greene conclude che «forse Prigozhin ha soltanto perso la testa».