L'evento

Ci siamo, a Payerne arrivano gli aerei da combattimento

Per la prima volta dopo 33 anni, quattro F/A-18 atterrano e decollano sull'autostrada, nell'ambito dell'esercitazione Alpha Uno delle Forze aeree
© Keystone/PETER SCHNEIDER
Red. Online
05.06.2024 09:46

Ci siamo. Sull'A1, vicino a Payerne (VD), l'esercitazione delle Forze aeree «Alpha Uno» è cominciata. Dopo le 10, puntuali come un orologio svizzero, quattro F/A-18 sono atterrati sull'autostrada, dove vengono riforniti di carburante per poi ripartire. Il tratto autostradale fra Avenches e Payerne è stato appositamente trasformato in una pista per l'esercitazione. Per poter adempiere anche in futuro il suo compito fondamentale, l’esercito afferma che deve rafforzare la propria capacità di difesa in tutte le zone d’efficacia (a terra, nello spazio aereo e nel ciberspazio), in modo complessivo, consono ai tempi e coerente.

Il Dipartimento federale della difesa (DDPS) ha sottolineato che questa esercitazione non è un evento pubblico, ma una procedura militare. Le immagini arrivano pertanto solo dai giornalisti presenti sul posto.

Ai microfoni di SRF, il pilota dell'Esercito Mario Schwarz, ha spiegato: «La difesa nazionale inizia oltre i confini del Paese. L'aeronautica militare è una parte importante di questa difesa». Il pilota del primo caccia atterrato ha spiegato che «è andato tutto bene, le condizioni sono ottime». Un altro dei piloti, Marcel Rust, ha confermato che «è stato un volo molto impressionante, anche se eravamo stati preparati molto bene in anticipo». La differenza principale rispetto al simulatore erano «gli alberi a sinistra e a destra della pista, che non erano rappresentati».

I piloti che atterreranno oggi sull'A1 si sono esercitati più volte, nelle ultime due settimane, al simulatore per prepararsi all'atterraggio insolito su una pista improvvisata. Diversi piloti hanno spiegato all'Aargauer Zeitung che l'atterraggio in autostrada non è particolarmente impegnativo dal punto di vista del volo in sé. Sono le circostanze a rendere speciale l'intera missione. «La grande sfida del test ALPHA UNO consiste nel trasformare un’autostrada in un aerodromo in brevissimo tempo. Solitamente per un pilota l’atterraggio su un tratto autostradale preparato non è più difficile rispetto a quello su un aerodromo».

Per tenere lontani gli uccelli dal campo d'aviazione improvvisato, l'esercito utilizza dei colpi da segnalazione (con Schreckschusspistolen, armi scacciacani). In vista del progetto, sono stati consultati dei biologi che hanno esaminato come allontanare gli animali dalle piste nel modo più delicato possibile.

Quello odierno è un evento storico. Non succedeva da 33 anni. L'ultima volta fu sull'autostrada A2 a Lodrino, nel 1991. Negli anni Sessanta, spiega l'Ufficio federale delle strade (USTRA), in fase di pianificazione della rete autostradale, si tenne conto dell’esigenza di piste alternative utilizzabili dall’aeronautica in tempi brevi. Si procedette dunque all’individuazione di tratti privi di curve per almeno due chilometri e dotati di sufficienti corridoi di avvicinamento e decollo. Il competente Dipartimento federale militare (DFM) collaborò con gli Uffici strade nazionali, all’epoca ancora facenti capo ai Cantoni, e si fece carico della metà dei costi di costruzione delle sezioni in questione. L’utilizzo delle autostrade come piste di atterraggio non è però una trovata svizzera. La Germania aveva già lanciato l’idea durante la seconda guerra mondiale, seguita poi anche da altri Paesi.

© DDPS
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Il 16 settembre 1970 sull'A1 tra Oensingen e Härkingen si svolse una prima esercitazione. I piloti decollarono e atterrarono tra i due ponti che collegano rispettivamente Oensingen a Kestenholz e Oberbuchsiten a Niederbuchsiten, con dodici De Havilland DH-112 «Venom». Oltre all’addestramento di Oensingen se ne tennero altri a Münsingen, Flums, Alpnach, Sion, Aigle e, come detto, a Lodrino. Date le dimensioni più ridotte della carreggiata, ad Alpnach e Sion vennero effettuati solo decolli. Gli aerei raggiunsero l’autostrada da basi militari adiacenti tramite appositi percorsi che, in caso di distruzione delle piste militari, avrebbero permesso di portare in sicurezza i velivoli in altri aerodromi ancora intatti.

Durante la costruzione dell’autostrada A1 tra Berna e Losanna a fine anni Novanta, il tratto in corrispondenza dell’aerodromo di Payerne fu realizzato in modo da essere convertito in pista d’atterraggio d’emergenza in un tempo stimato di 8 ore. «Gli automobilisti più attenti avranno forse notato la via di rullaggio che tuttora collega l’hangar principale e la strada nazionale». Quest’ultima sezione non è mai teatro di esercitazioni, fino ad ora.

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