Pestaggio in Rotonda

Condannato a 16 mesi il 27.enne srilankese

L'imputato è stato riconosciuto colpevole del reato di rissa – L'accusa aveva chiesto che fosse riconosciuto il tentato omicidio intenzionale e una condanna a cinque anni di reclusione – La difesa si era battuta per il proscioglimento
© CdT/Chiara Zocchetti
Irene Solari
05.10.2023 15:13

Prosciolto dal reato di tentato omicidio intenzionale e da quelli subordinati di tentate lesioni gravi ripetute e ripetuta esposizione a pericolo della vita altrui. Il 27.enne srilankese, coinvolto nel pestaggio alla Rotonda di Locarno, è stato riconosciuto unicamente colpevole di rissa e condannato a una pena detentiva di 16 mesi. Questa la decisione del presidente della Corte Mauro Ermani (assistito dai colleghi Siro Quadri e Giovanna Canepa Meuli) nei confronti dell'imputato, implicato insieme ad altri quattro giovani nel pestaggio alla Rotonda di piazza Castello a Locarno la sera dell'8 ottobre 2022.

Il giudice ha anche ordinato due misure stazionarie nei confronti dell'uomo, necessarie per curare il suo disturbo psichico e la sua dipendenza dall'alcol.

In particolare, secondo Ermani, non è stato possibile per la Corte poter determinare con certezza assoluta l'effettiva pericolosità dei colpi sferrati quella notte dall'imputato armato di coltello (circostanza accertata grazie alla testimonianza «in diretta» di chi filmava) nei confronti dei giovani dei gruppo che, dopo essere stati minacciati, lo avevano picchiato violentemente. «La Corte ha potuto verificare che è stato sferrato almeno un fendente dall'alto verso il basso, ma non si è potuto determinare contro chi e a che distanza sia stato tirato rispetto ai ragazzi. Un pilastro copriva la visuale nelle riprese», ha spiegato il giudice. «Non è quindi stato possibile chiarire l'effettiva pericolosità dell'agire dell'imputato». «Abbiamo potuto unicamente accertare che l'imputato aveva sì un coltello e ha sì minacciato il gruppo più volte ma ciò non basta per dire che ha messo in atto un tentativo di nuocere a qualcuno o di mettere la vita di qualcuno in pericolo. Manca la variabile della distanza per determinare la pericolosità effettiva». Concludendo che fosse configurabile soltanto il reato di rissa nei confronti dell'uomo.

Inoltre, ha sottolineato Ermani, «bisogna fare attenzione alle testimonianze rese dai giovani di quegli attimi concitati e confusi, anche perché i ragazzi del gruppo si trovavano (come l'imputato) sotto l'effetto di alcol e stupefacenti)». Difficile, quindi, determinare esattamente la dinamica dell'aggressione da parte dell'imputato.

Nella giornata di ieri, lo ricordiamo, il procuratore pubblico Pablo Fäh aveva sintetizzato così il comportamento dell'imputato: «Da semplice vittima è diventato anche carnefice. Per questo va condannato a 5 anni di carcere e all’espulsione dalla Svizzera per otto». L'uomo, secondo l'accusa, quella sera aveva tenuto un comportamento particolarmente provocatorio e violento nei confronti del gruppo di ragazzi. Brandendo un coltello e sferrando almeno un fendente che sarebbe arrivato vicino al viso e al collo di uno dei giovani. Una seria messa in pericolo della vita altrui, a mente del pp: «Ha tentato di uccidere». Coltello che l'imputato ieri davanti alla Corte ha fermamente negato di avere avuto con se quella sera.

La difesa, dal canto suo, si era invece battuta per il proscioglimento dell'imputato. L'avvocato Felicita Soldati, patrocinatrice dello srilankese, aveva sostenuto che le versioni fornite dal gruppo di ragazzi non fossero credibili. Così come quelle di chi filmava la scena. «Le versioni fornite sono lacunose, imprecise e contraddittorie. Le loro testimonianze sono incongruenti, differenti e discordanti, c’è il rischio che i ricordi dei ragazzi non siano cristallini e, pure, che questi si siano accordati tra loro a discapito dell’imputato». In sostanza, secondo la difesa, non era possibile provare con certezza che vi sia stato un colpo potenzialmente pericoloso per la vita degli altri. In virtù del principio in dubio pro reo, l'avvocato Felicita Soldati si era pertanto battuta per il proscioglimento dell’imputato.

La sera dell'8 ottobre 2022, in Rotonda a Locarno si era verificato un violento pestaggio da parte di un gruppo di quattro giovani ai danni, appunto, del 27.enne. I quattro sono già comparsi in aula; lo scorso 19 aprile sono stati condannati per tentato omicidio intenzionale, a 3 anni e 6 mesi di carcere, i due principali imputati (entrambi cittadini italiani), mentre a un ticinese era stata inflitta una pena di 6 mesi sospesi per rissa e lesioni semplici. Prosciolto, invece, il quarto imputato.
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