Dialogo

Crisi ambientale, come parlarne ai nostri bambini?

Il tema è sempre più sotto i riflettori e le manifestazioni degli attivisti si susseguono senza sosta – Abbiamo chiesto a Daniele Dell'Agnola, autore di narrativa e docente SUPSI, come affrontare l'argomento con i più piccoli senza creare stress o preoccupazioni
Irene Solari
04.11.2022 14:05

La crisi ecologica e ambientale sta tornando sempre più sotto i riflettori. Il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, ha parlato ieri di quello che si presenta ormai come un inesorabile cambiamento climatico irreversibile, aggravato dalle costanti emissioni di CO2. E se le notizie sulla crisi ambientale si susseguono, non mancano nemmeno quelle che ci raccontano di chi sta attirando l'attenzione sul problema. Basti pensare alle ultime, chiassose, manifestazioni degli attivisti.

C'è chi ha deciso di prendersela con le opere d’arte. Prima il lancio della zuppa di pomodoro contro I Girasoli di Van Gogh. Poi il purè di patate contro Il Pagliaio di Monet. E, infine, due ecologisti che si sono incollati al celebre dipinto di Vermeer La Ragazza con l’orecchino di perla, incuranti del disappunto dei visitatori presenti al Mauritshuis Museum. C’è invece chi, in occasione di Halloween, ha preferito spruzzare di vernice arancione gli ingressi della sede del ministero dell’Interno di Londra. E poi ci sono gli attivisti che per protestare in nome del clima hanno messo in piedi dei veri e propri blocchi stradali, attaccandosi con la colla all’asfalto. Una pratica però che ha creato più di un disagio, causando anche un ritardo nell’arrivo dei soccorsi, e generato parecchie indignazioni e tensioni.

Insomma, di ambiente e di crisi ecologica si discute eccome. E, discutendo del tema, possono aumentare anche pensieri negativi, tensioni, preoccupazioni e malumori. Ma se il mondo degli adulti soffre lo stress della crisi climatica, come stanno vivendo queste notizie i più piccoli? Che consapevolezza ne hanno? Ma, soprattutto, come fare a spiegare ai nostri figli o nipoti quello sta succedendo al clima senza spaventarli o stressarli?

Ne abbiamo parlato con Daniele Dell’Agnola, che ci ha dato alcuni consigli precisando che le sue considerazioni ruotano attorno all'ambito di ricerca e di lavoro nel quale si è specializzato: oltre che docente di didattica e di letteratura alla SUPSI, è uno scrittore che da sedici anni si occupa di storie dedicate ai ragazzi e all'infanzia.

Domande a volte senza risposta

I più piccoli sentono queste notizie? Sono consapevoli del problema? «Se i bambini vedono immagini o ascoltano notizie di un pianeta ammalato, a seconda degli strumenti cognitivi e del loro sviluppo, potrebbero porsi e porre delle domande agli adulti», ci risponde Dell'Agnola. Importante, quindi, dare ascolto a queste domande: «Mi capita spesso di annotarle e di cercare delle risposte attraverso due vie». Da un lato c'è la discussione – spiega il nostro interlocutore –, lo scambio di idee, le argomentazioni. Dall'altro c'è la documentazione, svolta con i bimbi per mostrare loro i metodi di indagine, in pratica «dove andare a cercare le risposte a queste domande».
Il lavoro da fare davanti alle domande dei più piccoli è quindi doppio: «Innanzitutto bisogna ascoltare e accettare le rappresentazioni che i bambini hanno del mondo. Poi bisogna però introdurre uno scambio dialettico» nel quale cercare le risposte corrette. Anche se, spesso, ci dice il nostro interlocutore, capita di lasciare delle domande senza risposta: «Perché non conosco la risposta o perché la risposta semplicemente non c’è». E va bene così.

La consapevolezza si costruisce con la discussione, con la possibilità di nutrire il dubbio, con l’accesso alle storie di qualità, con metodo
Daniele Dell'Agnola

I temi scientifici

Quando si discute con i bambini di argomenti con una base scientifica, è importante sì spiegare le nozioni in modo tecnicamente corretto, ma bisogna anche lasciare loro la libertà di porre tutte le domande che hanno in mente, spiega l'autore. E fa un esempio concreto. L'argomento sottoposto all'attenzione dei piccoli in quel caso era la Luna, ma anche il nostro pianeta. Dell'Agnola ha letto ai bambini l'albo illustrato Papà sulla Luna, la storia di una bambina che parte con il suo razzo per andare a trovare il papà, impegnato professionalmente in una stazione lunare. «Nel libro ci sono una serie di scene e immagini scientificamente corrette, come l’assenza di gravità o le componenti della Missione Apollo. Ma ci sono anche elementi del fantastico: il razzo è agganciato a una corda, perché la mamma lo recupera dallo spazio per un prossimo viaggio, o la bambina che dalla Luna osserva la Terra grazie a un potente cannocchiale». Insieme alla lettura dell'albo, Dell'Agnola ha proposto anche la fiaba La Luna dei fratelli Grimm. «Alla fine ho chiesto ai bambini di porre tutte le domande che avevano in testa, sulla visione della Luna e dello sguardo sulla Terra». Il risultato? «Sono emerse moltissime domande sul colore del pianeta, sull’acqua, sulla quantità dell'acqua, o sulla vita sulla Luna. Da qui si parte, si discute, si ricerca». Un lavoro scientifico, insomma. «Molti bambini hanno rivisto le proprie credenze, hanno pensato. La consapevolezza si costruisce con la discussione, con la possibilità di nutrire il dubbio, con l’accesso alle storie di qualità, con metodo».

Il modo di sentire e la modalità di pensiero che aiuta i bambini a capire il mondo passano dalla narrazione
Daniele Dell'Agnola

«Passa tutto attraverso la narrazione»

I libri, lo sappiamo, possono aiutare molto a comunicare con i bambini. Oltre a essere tra i primi strumenti a fornire un accesso alla conoscenza, i libri lasciano anche via libera all'immaginazione. Il mix giusto, secondo Dell'Agnola per comprendere il mondo: «Il modo di sentire e la modalità di pensiero che aiuta i bambini a capire il mondo passano dalla narrazione, perché attraverso le storie lette o inventate possono immaginare un mondo personale. Recentemente ho riletto La cultura dell’educazione di Jerome Bruner, dove ho ritrovato questo e altri concetti molto importanti. Le storie – ma potremmo dire la letteratura –  sono essenziali: ci servono per immaginare un mondo a testa in giù, per fare ordine, per rifare il mondo. E il cervello si allena a rivedere, a discutere alternative». E questo vale anche quando pensiamo agli scenari della crisi ambientale che affrontiamo o che affronteremo in futuro.

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Giocare a rifare il mondo

«L'idea di rifare il mondo è un esercizio di pensiero molto interessante», spiega Dell'Agnola facendo riferimento al libro Il mondo è da rifare. Soprattutto nell'ottica del discorso ambientale. È molto interessante parlare con i più piccoli, sentire quello che ci dicono e le idee che hanno: «Se non giochiamo con i bimbi a rifare il mondo, se non leggiamo loro le storie, allora abdichiamo e perdiamo di vista il senso di essere umani. Abbiamo la parola e il pensiero, strumenti potenti per affrontare sfide enormi». 

Piccoli «nativi ecologici»?

È possibile parlare di «nativi ecologici» per le nuove generazioni, chiediamo a Dell'Agnola. I più piccoli nascono e crescono già inseriti in un contesto di sensibilità accresciuta sui temi ecologici rispetto come lo siamo stati noi? «Non so se si possa parlare di "nativi ecologici" – ci risponde il nostro interlocutore – non ho abbastanza dati per poterlo dire. È ovvio che c’è una sensibilità nuova, di cui occorre tenere conto, anche quando si scelgono i testi da leggere ai bambini o ai ragazzi». Fondamentali, in questo caso, precisa, il contesto famigliare e gli incontri vissuti a scuola. «Siamo noi adulti, i responsabili».
A proposito di letture dedicate a una sensibilità ecologica nuova, l'autore ci parla dell'albo illustrato della giapponese Yukiko Noritake, Due fratelli, una foresta: «Illuminante anche per il lettore adulto». Una storia che racconta come due fratelli decidono di gestire in modo completamente diverso due metà della stessa foresta. Un racconto che aiuta a riflettere profondamente su temi molto importanti. «Non basta essere “nativi”. Bisogna approfondire la complessità. Si inizia da molto piccoli».

Pubblicazioni utili

Infine ecco alcune pubblicazioni utili per il dialogo con i più piccoli. «Le storie, la letteratura, gli albi illustrati pensati in ambito scientifico e la lingua sono un veicolo di pensiero, di discussione e di scambio tra adulti e bambini. E tra i bambini stessi», ci spiega l'autore.

  • Il mondo è da rifare (Edizioni Svizzere per la Gioventù, 2022) di Daniele Dell'Agnola. Si tratta di un libro creato insieme ai bambini, nel quale si racconta una storia omaggio a Gianni Rodari. È disponibile anche un brano musicale su mx3.
  • L’orecchio in fuga (Giraffebianche Edizioni, 2022) di Daniele Dell'Agnola. È un albo illustrato che racconta la storia in cui l'orecchio di un papà decide di scappare. Un testo nel quale si sviluppa il tema della capacità di ascolto verso le domande dei più piccoli e il dare loro spazio.
  • Due fratelli, una foresta (Terre di Mezzo Editore, 2022) di Yukiko Noritake. Altro albo illustrato dove si parla di come due fratelli decidono di gestire in modo opposto la propria metà della stessa foresta. Sostenibilità, ecologia, ambiente, futuro, tutto in un albo crossover.
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