Don Leo, le vittime sarebbero nove

Le vittime di Don Rolando Leo sarebbero nove, secondo quanto riporta il quotidiano La Regione che cita l'atto d'accusa nei confronti del religioso, ora in espiazione anticipata della pena: si tratterebbe di quattro minorenni e cinque maggiorenni. I reati contestati all'ex cappellano del collegio Papio di Ascona (nonché docente e assistente spirituale della Pastorale giovanile diocesana, oltre che responsabile dell’Ufficio dell'istruzione religiosa scolastica cantonale) sarebbero – al termine dell'inchiesta condotta dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni – di coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, atti sessuali con fanciulli e pornografia. Il 55.enne, difeso dall'avvocato Marco Masoni, era stato sospeso da tutti i suoi incarichi ed è tuttora in carcere alla Farera, in espiazione anticipata della pena dal 7 agosto 2024.
La Curia, contattata dal Corriere del Ticino, al momento non rilascia commenti, anche perché non è stata trasmessa alcuna comunicazione ufficiale. L'indagine era partita dopo una segnalazione arrivata all’Amministratore apostolico Alain de Raemy. Poi, dopo «un attento esame e accompagnamento da parte della Commissione di esperti in caso di abusi sessuali in ambito ecclesiale» aveva coinvolto gli «organi giudiziari competenti, d’accordo con la persona vittima e secondo quanto previsto dalle normative vigenti», come si legge in una nota della Curia dell'epoca.
Il giovane che aveva scoperchiato il caso aveva informato l'allora vescovo Valerio Lazzeri dei comportamenti del sacerdote già nel 2021, vale a dire tre anni prima che fossero prese delle misure. La reazione del tempo, infatti, si limitò a una telefonata al diretto interessato. Telefonata nella quale vennero formulate le scuse del prelato, che ammetteva i fatti. Nel febbraio 2024 è sempre la stessa persona a confidarsi con l’amministratore apostolico Alain de Raemy, il successore di Lazzeri, sporgendo poi denuncia al Ministero pubblico in aprile.