Il commento

E se al Lugano servisse anche un regista?

In casa bianconera si è spesso discusso dell'assenza di un terzo centravanti - Ma la sconfitta con il Servette ha suggerito, una volta di più, che senza Anto Grgic mancano garanzie e sostituti all'altezza
Massimo Solari
02.12.2024 06:00

Anto Grgic ha spianato la strada al Servette. Dopo una sua leggerezza la superiorità dei ginevrini si è trasformata in moneta sonante. Ahia. In realtà, però, non è questo il tema. O meglio: la questione va inserita in un discorso più ampio. Il regista bianconero sta disputando una buona stagione. Quando gioca su alti livelli - spesso -, la squadra gira alla perfezione. Quando deve tirare il fiato - come ieri -, ai difensori centrali di riserva mancano personalità e qualità per impostare - come ieri - o non è in giornata - rare volte -, i compagni faticano sul piano delle idee e della «scioglievolezza».

Quindi? Quindi provochiamo. E se a Mattia Croci-Torti, oltre a una prima punta, servisse un vice Grgic? Chi sin qui è stato chiamato a sostituirlo, a rilanciare rendimento ed euforia, qualche interrogativo lo solleva. Ha sigillato l’ultima, importante sfida europea contro il Gent, e però ci riferiamo proprio lui, a Ousmane Doumbia. Con Yanis Cimignani è forse il giocatore che ha conosciuto la maggiore involuzione rispetto alla scorsa stagione. E ciò indipendentemente dalle differenti caratteristiche rispetto all’ex centrocampista del Sion. Durante l’estate, val la pena ricordarlo, il club non ha rimpiazzato Jonathan Sabbatini. E cioè colui che, lungo lo scorso campionato, aveva di tanto in tanto raccolto il testimone di Grgic, lì nel cuore del rettangolo verde. È arrivato il giovane e talentuoso Daniel Dos Santos, okay: tuttavia si tratta di un profilo diverso, maggiormente votato all’offensiva e la cui affidabilità rimane fragile. Bislimi? Vero. Ha già dimostrato di potersi caricare sulle spalle la squadra, dettando ritmi e giocate, ma diversi metri più avanti di Anto.

Mentre dalla Grecia giungono alcune speculazioni circa l’arrivo da Chicago del 20.enne attaccante Georgios Koutsias - un altro flop dei Fire parcheggiato a Cornaredo? - vale insomma la pena riflettere su un altro ruolo chiave. Perché a fronte di una lotta per il titolo tiratissima e di una classifica altrettanto corta, saranno i dettagli a definire vincitori e vinti. 

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